Blog di Dante Paolo Ferraris

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Un cubano in Mandrogna (VIII ed ultima parte)

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WilmerLa preparazione delle valigie è un momento di tristezza per tutti, mentre cerchiamo di far stare tutto in meno valige possibile e di stare dentro al peso previsto dalla compagnia aerea per quanto riguarda il bagaglio. Abbiamo già dovuto smontare la bicicletta ed impacchettarla secondo le istruzioni fornite dalla compagnia aerea.
Sono ore in cui da un lato c'è l'allegria per il rientro a casa con il desiderio di riabbracciare la mamma e la sorella, dall'altro la malinconia per l'allontanamento da un amico e il rientro alla dura vita quotidiana.
Riusciamo con non poche difficoltà a chiudere tutte le valigie, a pesarle sulla bilancia e constatare che tutto rientra nella norma.
Passiamo le ultime ore a casa scambiandoci vicendevolmente tante promesse e telefonando a tutti gli amici che Wilmer ha conosciuto in Italia per una parola di saluto. Passiamo altresì dai miei genitori e da mia sorella per un abbraccio di commiato ed è bello vedere da parte di tutti come scorrano lacrimoni sinceri per una conoscenza ed amicizia nata fugacemente ma sicuramente intensa. Mio padre e mia madre li senti fare mille raccomandazioni come se fosse stato un loro figlio. Un'ultima sigaretta complice tra Wilmer e mio padre, di nascosto sul terrazzo e poi la partenza.
Il viaggio verso l'aeroporto di Malpensa pare volato rapido, riusciamo a parcheggiare comodamente e stracaricare il carrello con i bagagli. All'interno del terminal veniamo informati che il volo è stato spostato su un'altra compagnia e quindi ci dirigiamo ai banchi del check-in, dove verificano i pesi consentiti e anche la bicicletta, imbarcata come bagaglio speciale, riesce a passare senza grandi problemi.
Ora il problema è tutto di Wilmer che dovrà pagare la tassa d'importazione all'arrivo per la bicicletta e il personal computer e dovrà pure farsi molti km dall'aeroporto di Holguin fino alla sua residenza.
Attendiamo l'orario d'imbarco chiacchierando amabilmente, sorseggiandoci un caffè.
Lo accompagno al gate d'imbarco e ci abbracciamo lungamente come si salutano gli amici di vecchia data fino a che Wilmer scompare oltre la porta del metaldetector.
Mi soffermo a guardare il decollo degli aerei dall'enorme vetrata dell'area partenze ed attendo che l'aeromobile diretto a Cuba lasci il suolo italiano.
Un giorno chissà ci rincontreremo e tutto sarà diverso.



Fine VIII ed ultima parte.