Blog di Dante Paolo Ferraris

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La stagione dei barbuti

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barbe e baffiUna giornata afosa, seduto su una panchina in attesa che le lancette dell'orologio facciano scattare l'orario di apertura della libreria.
La strada è semideserta, le poche persone che si aggirano sono gli anziani che cercano di camminare stando sempre all'ombra, trascinando anche i loro anni insieme alla sportina della spesa. I bambini giocano in un angolo della via, incuranti del solleone. Il suono di una sirena di una ambulanza sveglia i viandanti dal torpore della canicola pomeridiana.
Le persiane delle case sono tutte chiuse, come se all'interno gli abitanti vi avessero trovato rifugio per scappare dai raggi solari e dall'umidità che infastidisce. Due ragazzini con lo skate si divertono a saltare tra i gradini dei marciapiedi, godendo di un orario in cui anche le automobili che transitano sulla stretta via sono poche e solo il rumore delle rotelle degli skate che si allontanano sul dissestato marciapiede, realizzato con antiche pietre di lucerna, rende viva la strada.
Nel vicino bar, posto sotto i portici, un via vai di ragazzi e uomini rende meno solitaria la via, alcuni sono seduti ai tavoli esterni a leggere il giornale o a chiacchierare mentre sorseggiano fresche bevande.
Il modo di vestire di molti di costoro, non è molto diverso dal mio: infradito, pantaloni corti e tshirt colorate dai disegni multicolore, molti altri invece, tra i più attempati, sono dotati di scarpe Tiger, Nike o Reebok e jeans dal color pastello, con canotte molto strette ed aderenti; tanto da sembrare voler mettere in mostra la propria tartaruga addominale spanciata, i bicipiti delle braccia e le spalle molto larghe. Ormai è da qualche anno che la moda porta la gioventù, e non solo quella, a frequentare assiduamente le palestre e l'estate è la stagione migliore per mettere in mostra un corpo scolpito, conquistato con le fatiche invernali. Automaticamente massaggio compiaciuto la mia pancetta, frutto benevolo di lauti pranzi e cene nella palestra della vita quotidiana.
Il corpo di costoro, ma anche quello di giovani ragazze, è decorato da tattoo colorati, che se da un lato possono rendere allegria e piacevole curiosità, quando sono troppo grandi e vistosi mi danno l'idea che siano espressione di volgarità e della volontà di martirizzare il proprio corpo, quasi fosse un murales.
I disegni colorati su questi corpi sono ancor più messi in evidenza da uomini ultra depilati con la pelle più idratata e più lucida di quella di una foca.
Il maschio trasandato o trascurato non esiste più, la vanità maschile ha superato da molto tempo quella femminile. In principio il maschio era dedito alla caccia, coprendosi le pudende con pelli animali, poi l'uomo scoprì il fuoco, subito dopo la ruota, fino ad andare a caccia motorizzato. Passò dalle terme e dai lupanari direttamente all'estetista e ai centri benessere.
Ma ciò che mi ha più colpito, osservando i frequentatori del bar, era che tutti o quasi avevano la barba e qualcuno anche i baffi.
Non so cosa sia successo, ma in breve tempo qualcosa è cambiato. All'improvviso sono tornate di moda le barbe folte e i baffi, quasi che la barba incolta che andava di moda fino a pochi mesi fa, non sia più di moda, anche se poi incolta non era, voleva apparire incolta per rendere l'immagine dell'uomo rude; tra regolabarba, pettini per barba e cera lucidabarba, tutto si può dire fuorché non fosse curata.
Che stiano tornando di moda le figure mitologiche di uomini barbuti? Che l'uomo di oggi voglia apparire un novello filosofo come Platone, Aristotele, Marx o un inventore come Archimede o Leonardo da Vinci ? O forse vogliono essere emuli di Babbo Natale. Ero Abituato a vedere soggetti barbuti solo sui libri di storia o nelle foto dei miei nonni.
Definirei questi esemplari come l'espressione del nuovo maschio 2.0. Ho interrogato delle amiche per conoscere il loro parere e mi hanno confermato che il maschio di tendenza è hipster postmoderno.
Costui, munito di barba incolta, si professa ottimo conoscitore della lingua inglese, ama mangiare preferibilmente cibo da agricoltura biologica, meglio se vegetariano o vegano, preferisce bere birra locale o un bicchiere di vino e ama girare in bicicletta e vantarsi dei Km percorsi, mettendo poi i Km percorsi e il tragitto fatto sui maggiori socialnetwok. Non ama essere catalogato, dice ipocritamente di disdegnare i canoni estetici e si ammanta di una caratteristico stile rétro.
L'uomo ha la barba come il leone ha la criniera, mi ha risposto un conoscente, quasi che quel tocco d'intellettualità che la barba dona non fossero ricercati. Che una folta e bella barba non sia ricercata è poco credibile, proprio perché già la ricerca dello stile è meticolosa, come la cura della stessa barba è scrupolosa e richiede tempo.
E non finisce qui, se vuoi essere ancora più trendy, le ultime tendenze propongono l'uomo con dei bei baffi decisi. E se per la barba basta che sia folta e ben curata, sul baffo ci si può veramente sbizzarrire seguendo i vari modelli: Dalì, kaiser, cinese o alla Vittorio Emanuele.
Le ultime tendenze modaiole, che hanno raggiunto anche la mia amena cittadina, vogliono l'uomo con barba e baffi "decisamente evidenti". Lo si capisce non solo guardando questi ragazzi che entrano ed escono dal bar, ma anche sfogliando i giornali patinati con le foto delle celebrità.
Una tendenza, insomma, che si sta diffondendo sia tra gli uomini giovani che meno giovani, una moda il cui felice risultato è l'unione tra un narcisismo virile e un aspetto un po' più intellettuale.
Il taglio dei capelli varia, può essere corto, ma anche decisamente lungo sulle spalle, con un aspetto però sempre pulito e in ordine, soprattutto lucido e curato.
Le mie amiche intervistate affermano che alle donne piacciono gli uomini con barba e baffi e anche con solo i baffi e capelli lunghi, palestrati e tatuati perché … accentuano la virilità, purché abbiano un aspetto sempre curato e studiato e un effetto finale apparentemente "selvaggio".
Insomma l'hipster post-moderno, che s'atteggia con modi pseudo-alternativi, in realtà è massificato; shampoo, balsamo, pettine, beauty-center, fisico scolpito e camicia trendy, ne fanno tutti epigoni di Ricky Hall trasformandosi tutti all'improvviso in filosofi alla moda.
Le lancette segnano l'ora, raggiungo la mia libreria così posso tornare nel mio mondo grasso e viziato, tra libri, buon vino, pane e salame. E se ci scappa la macchia sulla maglietta è sempre una medaglia al buon sapore.