Sblocco una reminiscenza a distanza di trent'anni, che credo vada ricordata. La Croce Rossa rappresenta da sempre un faro di speranza e solidarietà e la sua presenza sul territorio di Valenza, in provincia di Alessandria, non fa eccezione. Con radici che affondano nel 1890, con il Comitato CRI di Valenza, poi soppresso, ma ha saputo dopo la sua ricostituzione nel 1994, crescere e adattarsi alle sfide del tempo, diventando un punto di riferimento imprescindibile per l'assistenza sanitaria, il soccorso in emergenza, la formazione e il sostegno alle fasce più vulnerabili della comunità.L'idea di riaprire una sede a Valenza risale agli inizi degli anni 90 nel secolo scorso per la volontà congiunta con Alberto. Dapprima avemmo il timore che questa ricostituzione potesse essere considerata in contrapposizione ad altre storiche associazioni locali, dall'altra la volontà di radunare sotto il simbolo della CRI in una sede a Valenza i molti volontari che frequentavano altre sedi di Croce Rossa era molta.
Nel 1992 si iniziò con il consultare le diverse associazioni presenti in Valenza per comprendere la fattibilità di aprire una sede e il 21 febbraio 1994, con delibera n° 10 il Consiglio d'amministrazione dell'allora Comitato Provinciale della Croce Rossa di Alessandria, istituì il Gruppo Volontari del Soccorso di Valenza, su proposta del sottoscritto che era Vice Presidente provinciale CRI. Il primo punto di ritrovo ed aggregazione fu l'Autoscuola dei fratelli Assandro, sito in Largo Anna Frank, e la volontaria Claudia Lacca venne nominata commissaria del locale del neo costituito gruppo. Il primo nucleo di volontari fu un piccolo gruppo di giovani che abbracciano gli ideali della C.R.I.; questi non svolgevano servizi d'ambulanza ma si dedicavano ad attività assistenziali e di protezione civile a supporto del comitato alessandrino.
Sarà Alberto Assandro, già volontario CRI dal 1969 ad Alessandria a raccogliere sempre nuove adesioni: Claudia, Maurizio, Marco, Carlo, Gianluca, Martina, Simona, Davide, Walter, Laura, Mario, Cristina e tanti altri iniziarono le prime attività. La ricerca per una vera sede, fu inizialmente improba, interrotta dalla grande alluvione che colpì la provincia ed in particolare la città di Alessandria. I volontari valenzani furono pertanto impegnati in Alessandria a portare soccorso, assistenza alle popolazioni, gestendo direttamente alcuni punti di ristoro e fornendo aiuti agli alluvionati. Intanto si fece sempre più evidente la vera advocacy dell'unità CRI valenzana.
A dare significato a questi intendimenti fu il Comune di Valenza che nell'agosto/settembre 1995 assegnò ai volontari CRI valenzani una sua sede. Per entrarci occorreranno diversi mesi e tantissime ore di manovalanza di tutti i volontari. In vicolo del Castello 5, crebbe giorno dopo giorno la loro sede. Non passava weekend che i volontari erano presenti nel vecchio macello civico a rifare pavimenti, demolire i banconi del mattatoio, rifare impianti elettrici, tinteggiare ecc… Il ritrovo era la mattina presto e poi era tutto un rumore di mazze, picconi ed ancora carriole che viaggiavano e badili in mano a ragazzi giovanissimi che non ne avevano mai imbracciato uno. Pausa per un panino o una piccola grigliata, poi ancora a costruire la propria sede, fino a sera, quando il buio non permetteva di lavorare.
Poi arrivarono i primi arredi, donati come quasi tutto; nacque un primo ufficio, il primo magazzino scaffalato, in cui trovavano riparo e catalogazione tutto il materiale usato per i soccorsi alla popolazione alluvionata: stivali, nebulizzatori, secchi, brande, effetti letterecci ecc… I materiali arrivavano in sede e meticolosamente erano puliti, catalogati e immagazzinati. Intanto i volontari continuavano a crescere, corso dopo corso.
Nel frattempo, su proposta del nuovo Presidente di Alessandria, ossia il sottoscritto, la sede di Valenza diventò ufficialmente Delegazione e venne nominato Delegato CRI Assandro Albertino, con Ordinanza del Commissario Straordinario n 10137 del 22 maggio 1995. Arrivarono i primi mezzi, ceduti da Alessandria, tutti mezzi destinati ai servizi di protezione civile: campagnole, furgoni, autovetture e poi le prime donazioni ed acquisti di autocarri, pulmini ecc… Intanto nella sede si realizzava la prima aula didattica e dopo essere diventato un polo di protezione civile, la sede della CRI valenzana diventava anche un polo di formazione CRI, poi Centro di Formazione CRI Emilia Rossi, medaglia d'Oro Cri al merito, (volontaria del Soccorso CRI alessandrina scomparsa in servizio nel 1994).
Le attività si moltiplicavano, proprio grazie alle specialità acquisite dai volontari. Il polo di protezione civile si arricchiva del nucleo OPSA (operatori polivalenti soccorso in acqua), i cui corsi avevano luogo nella piscina comunale di Valenza, grazie anche al volontario valenzano Carlo Milanese, ma anche con il nucleo soccorsi speciali con l'istruttore Maurizio Alternin.
La sede CRI di Valenza fu anche centro di addestramento e formazione per autisti di ambulanze, mezzi di socorro e mezzi pesanti.
Negli anni il parco veicoli e materiali della protezione civile CRI valenzana si arricchì di moderne tende pneumatiche, posti medici avanzati, fuoristrada Land Rover, autocarri con pianale, cucine mobili, ambulatori trasportabili, potabilizzatori, torri faro, gruppi elettrogeni, autocarri fuoristrada e ambulanze anfibie. Queste ultime intervennero nell'alluvione del Piemonte nel 2000, ed ancora i volontari valenzani li troviamo presenti in altri interventi di protezione civile come l'alluvione della Valle Cervo, del Lago Maggiore, del torrente Armea a Cerriana, del terremoto di Monferrato del 2000, di Sant'Agata Fossili nel 2003, dell'Umbria del 1997 e dell'Aquila 2009, al crollo di un palazzo a Foggia nel 1999 dove un volontario specializzato, munito di termocamera a raggi infrarossi venne trasportato sul luogo con l'elicottero, al lago effimero a Macugnaga nel 2002, all'Alluvione sull'Elba e sul Danubio nel 2002, alle missioni umanitarie in Croazia e Serbia durante la guerra nei Balcani e molto altro.
Anche il Centro di Formazione istituito con Delibera n° 33 del 30 giugno 1997, fortemente voluto dai volontari, trovò in Gianluca Cravera il suo Direttore. Fin da subito ebbe un rapido sviluppo con migliaia di frequentatori, provenienti da tutta l'Italia settentrionale e da decine di diverse Associazioni di volontariato oltreché da Enti Locali. Furono centinaia di corsi organizzati. Anche nelle scuole la presenza della CRI valenzana fu costante grazie ai suoi Monitori che vi svolsero corsi di Primo Soccorso, così come nelle aziende.
Il Centro di Formazione si dotò di un Comitato Scientifico con annesso regolamento con Delibera n° 83 del 20 luglio 1999. Affiancò il Centro di formazione, dotato delle migliori professionalità e attrezzature, una ricca biblioteca e videoteca specializzata in Educazione Sanitaria, Protezione civile, Diritto Internazionale Umanitario e Storia del Movimento internazionale della Croce Rossa, grazie anche al prestito e concessione di migliaia di testi provenienti dalla mia raccolta personale.
Dopo qualche anno di intensa attività, la sede da vicolo del castello 5 si spostò in via Pontecurone 17, in locali più moderni ed accoglienti. Questo grazie ad una Convenzione con la Provincia di Alessandria che permise al Centro di Formazione di diventare scuola di formazione per i volontari di protezione civile e osservatorio nazionale per la formazione di Protezione Civile. Questo anche grazie a tanti partner che affiancarono la croce rossa valenzana, tra cui la Newton Management SPA, la S.I.P.B.C. (Società Italiana Protezione Beni Culturali), diverse università italiane, la Regione Piemonte, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il CEMETAT del Politecnico di Torino e il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, ciò permise anche l'avvio di percorsi di formazione sulla Sicurezza dei Volontari e di Fund Raising, Tutela e protezione e valorizzazione ambientale, ma anche in N.B.C.R. e in Emergency Management.
Questo gruppo di volontari motivati, mossi da un profondo senso di responsabilità e altruismo, gettarono le basi per l'istituzione del ramo locale del benemerito sodalizio, dedicando tempo, energie e risorse per rispondere alle emergenze e alleviare le sofferenze dei cittadini. La Storia della Croce Rossa di Valenza è da sempre un richiamo di speranza e solidarietà, e la sua presenza sul territorio di Valenza ha saputo crescere e adattarsi alle sfide del tempo, diventando un punto di riferimento imprescindibile per l'assistenza sanitaria, il soccorso in emergenza e il sostegno alle fasce più vulnerabili della comunità.
Nel corso degli anni e nelle molteplici emergenze, la Croce Rossa di Valenza ha svolto un ruolo cruciale, dove i volontari locali si sono distinti per il coraggio e la rapidità di intervento, assicurando assistenza sanitaria, trasporto dei feriti e supporto logistico in situazioni spesso estremamente difficili. Quell'esperienza ha consolidato la reputazione della Croce Rossa sul territorio, trasformando l'istituzione in un vero e proprio pilastro della comunità, capace di far fronte a ogni tipo di crisi. Con il passare del tempo, l'operato della Croce Rossa di Valenza si è progressivamente espanso, rispondendo così alle mutate esigenze della popolazione.
Oggi, il ramo locale non si limita più a fare formazione o intervenire durante le calamità di protezione civile e umanitarie, ma interviene in tutti i casi di emergenza, si dedica anche a campagne di educazione sanitaria, sostegno ai disabili, assistenza agli anziani e supporto nelle emergenze ambientali, rafforzando il tessuto sociale della comunità. Con il supporto dei volontari, delle istituzioni locali e della cittadinanza, la Croce Rossa di Valenza continua a scrivere pagine di solidarietà, pronta ad affrontare le sfide del futuro con la stessa determinazione che ha contraddistinto la sua lunga storia.
In conclusione, la storia della Croce Rossa di Valenza è la dimostrazione di come un percorso di resilienza e impegno, di coraggio e la solidarietà possano trasformarsi in un'eredità duratura per l'intera comunità.





