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Dracone il legislatore

Lunedì 14 Novembre 2011 22:30
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Dracone il legislatoreNel tentare di porre rimedio alla mia caotica biblioteca domestica, mi ritrovo in mano un libro di letture utilizzato alle elementari e mi domando chissà se mai l'avrò letto nella mia infanzia? Non ne ho memoria! Scorrendo velocemente le pagine mi soffermo sulla storia di Dracone che mi porta a tanti sillogismi con la situazione attuale.
"Il povero diavolo fu agguantato mentre in un campo stava rubando qualche frutto e un poco di grano, due guardiani lo videro e lo afferrarono trascinandolo davanti al padrone. Costui guardò il poveraccio portato ai suoi piedi: «un altro ladro eh!» - disse con voce dura - «ma che cosa vogliono questi straccioni» - ed infine - «uccidetelo!» e si avviò verso la porta".
Questa storia così ben riportata dal mio "sussidiario" mi ricorda come 650 anni prima di Cristo episodi simili erano frequenti nell'antica Grecia.
Le classi più agiate e che detenevano il potere erano quelle degli Eupatridi, che vivevano nel lusso e praticamente possedevano veri e propri feudi, tassando gli abitanti e vendendo il grano che producevano lasciando i propri contadini spesse volte alla fame. In più gestivano in proprio la legge perché lo Stato non aveva leggi scritte.
I servi, i contadini, gli artigiani, per non parlare degli schiavi vivevano nella miseria più assoluta e ciò creava ovviamente malcontento e questa crisi economica della popolazione indigente veniva affrontata con ruberie e i furti campestri erano i più frequenti. Gli Eupatridi reagivano amministrando la giustizia come scritto nel mio sussidiario.
Pare sotto certi aspetti di rileggere vicende attuali anche se sotto forme diverse. Nel 621 il Governo per porre rimedio a questo stato di cose incaricò Dracone, un noto legislatore, di proporre delle leggi che riportassero ordine ad Atene.
Il codice da lui scritto ebbe da un lato il grande ruolo di portare in capo allo Stato il compito di amministrare la giustizia togliendola di fatto ai più forti, facendo comparire gli imputati davanti ad un tribunale. Dall'altro stabilì pene che erano genericamente tremende per la loro durezza. Dracone passò alla storia come un sanguinario ma di fatto mise per iscritto ciò che era ormai consuetudine, ad esempio quella di poter uccidere il ladro se colto in flagrante dal derubato ed in questa maniera volle riportare l'ordine nello Stato senza peraltro inimicarsi gli Eupatridi.
In questo modo molte persone furono bastonate a morte, ebbero tagliate le mani o furono gettate dalle rupi per reati che oggi consideriamo minori, ma vi erano anche i tentativi di conciliazione tra le famiglie di chi era stato ucciso involontariamente e dell'uccisore.
Ora se per similitudine riportiamo il tutto ad oggi, forse non gettiamo nessuno dalle rupe, non bastoniamo a morte nessuno ecc... ma di Dracone facciamo scuola ove spesso le vessazioni sono celate da un sistema economico ormai globalizzato e dove il sistema sociale classistico riporta in auge i novelli Eupatridi. Le classi più deboli possono solo riempire le piazze tentando di far sentire ai sordi il malcontento sociale. Se ieri questi erano contadini, servi, artigiani, oggi sono studenti, precari, disoccupati, operai, ma anche la classe borghese ormai schiacciata verso il basso a formare il sempre più folto movimento degli "indignados", presenti in tutte le piazze di un mondo ove l'equità sociale rimane un mero passo di filosofia e dove spesso le leggi Draconiane sono quelle economiche.
Il mio pensiero è comunque sempre positivo, non riesco a vedere il "bicchiere mezzo vuoto", sono convinto che la tempesta che ha colpito l'economia mondiale ed in particolare l'Europa e l'Italia verrà superata in quanto sono sempre gli uomini che gestiscono le sorti del mondo e talvolta basta cambiarli per cambiare l'evoluzione delle cose.