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Il paradiso è tra il cielo e la terra lambito da un azzurro mare (XVIII ed ultima parte)

Martedì 22 Novembre 2011 16:30
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paradisoDopo aver percorso le tortuose strade della costiera e sbirciato dietro ad ogni curva per cercare nuove meraviglie che non ti vengono mai a mancare, finalmente raggiungiamo l'ultima tappa del nostro viaggio, il "paese verticale", così come viene amabilmente definito Postano. In effetti sembra che, sia visto dal mare che dalla strada panoramica, tutto il paese stia effettivamente in piedi addossato alla montagna e che le case, addossate l'una contro l'altra con le facciate dai colori pastello, si aiutino a salire verso il cielo.
Già anticamente abitato da una colonia romana è da sempre luogo, pur tra gli altri e bassi, di elegante villeggiatura. Ho sempre amato percorrere le sue "scalinatelle", sbirciando tra le porte degli antichi e bellissimi giardini che fanno da accoglienza ai lussuosi alberghi, tutti angoli suggestivi che non possono non attrarre l'attenzione.
Positano insieme a Ravello è stato sicuramente il motore della rinascita turistica di tutta la costiera amalfitana e nel correre degli anni sono riusciti anche ad imporre la "moda positano", uno stile tipico e riconoscibile di manifattura gioiosa e solare, che attrae con i mille colori rubati alla natura l'occhio attento della moltitudine dei turisti che percorrono le sue stradine ed i vialetti.
Nel percorrere le sue tortuose vie, dove l'accesso è esclusivamente pedonale, ti puoi perdere tra atelier di abbigliamento, di maestri calzolai, di colorati negozi di souvenir, di piccole gioiellerie di frutta e verdura. Il caratteristico bianco delle case fa da sfondo al color pastello celeste, giallo limone delle porte e delle persiane delle finestre. Gli angoli più nascosti e bui appaiono comunque accesi dai colori degli agrumeti e delle bouganville rendendo comunque questa colorata località un piccolo presepe vivente.
Tra le case spicca lucente la cupola maiolicata della chiesa madre, visibile da ogni punto panoramico della cittadina. Impossibile non soffermarsi davanti alla porta di accesso del campanile, sopra la quale un pistice dall'incerto significato allegorico ruba l'attenzione del viandante.
Anche qui una lapide ricorda Flavio Gioia, contendendo il luogo di nascita con Amalfi, ma pare che questo importante navigatore ed inventore non sia mai esistito.
La spiaggia è la vera piazza di Positano, intorno alla quale numerosi ristoranti hanno creato i loro dehor e che la sera diventano attraenti locali notturni, veri must per la cittadina stessa.
La spiaggia grande o marina, quella ai piedi del paese come quella di Fornillo, La porta ed Arienzo le trovi spesso affollate da turisti inglesi, tedeschi e olandesi più che da Italiani. Gli stessi positanesi preferiscono recarsi in spiaggia in ore serali o la mattina molto presto per godersi il loro mare e la loro tranquillità lontano dal chiassoso e snob turista.
La natura celebra il suo trionfo tra le balze della costiera e dal suo promontorio non puoi non ammirare gli isolotti detti dei Galli o anche delle Sirenuse, già abitati da importanti personaggi dello spettacolo come il coreografo Leonid Massine e dal ballerino Rudolph Nureyev.
Positano in epoca medioevale vide la costruzione di numerose torri per l'avvistamento dei Saraceni, autori di numerose incursioni e razzie ai danni della popolazione della costiera. Una delle torri si trova al di fuori del comune Positanese, in località Punta Campanella, dove termina la Costiera Amalfitana ed inizia quella Sorrentina. Da quella torre, una volta avvistati gli arabi, si lanciava il primo segnale con un colpo di cannone e da questo poi la notizia si spostava alla seconda torre e così via, percorrendo da Positano tutta la Costiera Amalfitana.
Questo permetteva ai Positanesi di rifugiarsi sulle ripide alture (creando così nel tempo le frazioni di Montepertuso e Nocelle).
Ma anche Positano ha le sue leggende, una delle quali narra che all'incirca nel XII secolo d.C. una nave mercantile, che trasportava anche un Icona Bizantina raffigurante la Madonna, fu colta dalla bonaccia mentre stava solcando le acque dinnanzi a Positano. Il veliero non riusciva a riprendere il mare quando i marinai sentirono una voce che diceva "POSA POSA"... ovvero fermatevi in questo luogo e la voce sembrava agli sbalorditi marinai che provenisse dal quadro della Madonna.
I Marinai spaventati si avvicinarono alla riva e i positanesi, sentito il racconto dell'evento, presero il quadro della Vergine e lo portarono nella Chiesa di S. Vito, Santo Protettore di Positano (Chiesa che già non esiste più dal '600). La depositarono in quel luogo sacro, ma al mattino miracolosamente questo era sparito e fu ritrovato vicino al mare appoggiato ad un albero.
Gli abitanti presero ciò come un miracolo, in quanto l'icona era arrivata li da sola, ed in sua devozione iniziarono in quel punto la costruzione della nuova chiesa dedicata, appunto, a Maria Assunta, festeggiando l'evento il 15 agosto di ogni anno. Oggi la chiesa è una delle più belle della costiera e l'icona bizantina è verosimilmente giunta a Positano nel sec. XII ma ad opera dei monaci benedettini.
Non a caso Carlo Belli cosi scrive "Il paesaggio che dipingevi stagliato nel celeste fondo del cielo, Positano luce e ombra..."
Il mio tour per la costiera amalfitana si ferma qui, benché tanto potremmo ancora raccontare, sia delle bellezze della costiera, sia narrare le splendide giornate passate con tutti gli amici. Il richiamo del luogo è pari a quello delle sirene di Ulisse e se dovessi scegliere un posto in Italia dove vivere, oltre la mia terra "mandrogna", sarebbe proprio la costiera amalfitana, luogo del quale ho sempre avuto una abbagliante visione, sia perché la ritengo una terra misteriosa e fantastica sia per il calore dei suoi abitanti.
Non mi è mai pesato percorrere quel lungo nastro d'asfalto che unisce tutti i paesi della costiera dove in ogni angolo che ti soffermi ti si apre un nuovo palcoscenico, dove il tripudio della natura vergine ed incontaminata pare essere in simbiosi con i grappoli di case che compongono la scenografia del luogo. Un concerto di sensazioni ti coglie ogni volta come se fosse sempre la prima, e non sai mai se sei spettatore o protagonista di questa rappresentazione o semplicemente una comparsa, ma è certamente un angolo del paradiso dove il cielo e la terra sono lambiti da un azzurro mare e dove puoi scegliere il ruolo che preferisci nella storia della tua vita.



Fine XVIII ed ultima parte.