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Non sarò mai un metrosexual

Sabato 11 Aprile 2015 08:25
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metrosexualL'avevo letto su una di quelle riviste patinate che trovi nella sala d'aspetto del parrucchiere e sinceramente l'avevo, ai tempi, ritenuta una moda snob che avrebbe distinto sopratutto i figli di papa. Invece mi ero sbagliato e non me ne ero reso conto fintanto che non ho frequentato una palestra per circa una settimana e devo dire che forse il motivo per cui ho smesso di andarci era questa moda, divenuta ormai un ossessione.
Il narcisismo non è un peccato che ritengo mortale se ciò vuol dire curare il proprio fisico, ma quando questo è fatto in modo spasmodico ricorrendo anche a prodotti di cosmesi, fitness quotidiana, abbronzatura a raggi UVA, depilazione parziale o totale del corpo lo ritengo eccessivo, quasi patologico: ebbene questo è divenuto uno tra i vezzi più diffusi non solo tra i più giovani.
Eppure un tenore di vita e una frequentazione così assidua di palestre e centri estetici dovrebbe far tendenzialmente pensare che dovrebbe essere prerogativa di categorie sociali benestanti che possono permettersi (e vogliono) anche vestirsi alla moda magari unite ad un'alimentazione salutistica, ossia senza bevande alcoliche, gasate ecc.
Questi nipoti di Narciso, passano ore in palestra a fare estenuanti esercizi fisici pur di realizzare il proprio fisico tornito, con muscoli bicipiti arrotondati, deltoidi sorgenti ed avambraccia robuste, fianchi diritti sopratutto se l'altezza penalizza la lunghezza del torace, pettorali alti, larghi e ben definiti, glutei sodi e arrotondati al punto giusto e non troppo alti e l'immancabile tartaruga addominale ne fanno l'ideale di molti maschi che vogliono il fisico perfetto. Insomma in generale occorre avvicinarsi il più possibile al modello di uomo vitruviano ossia muscoloso quanto basta ma senza essere eccessivo. Per essere certi del risultato e complimentarsi con se stessi li trovavo in mezzo alla palestra, davanti agli specchi, quasi ignudi a mettersi nelle pose più strane per manifestare a se stessi e magari agli altri frequentatori della palestra i progressi conseguiti. I discorsi non erano generalmente ne di sport o di lavoro ma del tipo di lettino abbronzante da usare, di marche di creme di bellezza da giorno e da notte, contorno occhi, antirughe, rassodanti ecc, ma anche di negozi di abbigliamento e design all'ultima moda che permettessero di mettere in mostra il loro corpo tornito e magari di far intravedere il tatuaggio del braccio o della spalla.
Ovviamente anche di estetisti per cancellare o nascondere i piccoli difetti fisici antiestetici, curare ciglia e sopracciglia, e manicure. Incredibile come uomini con la canotta che nascondono un petto villoso non ne abbia trovato, ma solo petti glabri, risultato di ceretta e creme depilatorie. Ed i più giovani li sentivo parlare di boyzilian e non comprendevo cosa fosse fintanto che capisco era un trattamento di bellezza per la zona inguinale, ossia una specie di depilazione alla brasiliana femminile che prevede uno sfoltimento totale, dappertutto, pelo e contropelo.
Insomma ho compreso che io ero un diverso, che la palestra mi serviva solo per raddrizzare la mia spina dorsale ogni tanto dolente e che ero uno "sfigato" non avendo le caratteristiche giuste per stare in mezzo a cotanti proseliti di Adone.
Costoro sono definiti uomini metrosexual, la loro icona più famosa è sicuramente, ormai per antonomasia il giocatore di calcio David Beckham, che ama mostrarsi sulle riviste patinate ignudo solo con le mutande di cui ne promuove la vendita. La parola metrosexual non riguarda l'orientamento sessuale delle persone, ma è un neologismo inventato nel 1994 dal giornalista inglese Mark Simpson, per il giornale The Independent, per indicare una nuova generazione di uomini, che vivono nelle grandi città e che hanno una grande attenzione per il proprio aspetto fisico. Lo scopo era spiegare come fossero cambiati i gusti estetici e le abitudini di acquisto degli uomini delle città metropolitane. Insomma un prodotto della cultura capitalista urbanizzata. Il termine inglese metrosexual, è un incrocio linguistico tra le parole metro(politan) ed (hetero)sexual, benché i gusti sessuale siano irrilevanti. Potrebbe essere ufficialmente gay, etero o bisessuale, perché lui ha chiaramente preso se stesso come suo oggetto d'amore e di piacere.
A favorire questa tendenza modaiola hanno contribuito sia le star come Cristiano Ronaldo, Brad Pitt, Justin Timberlake, Rafael Nadal, che le riviste patinate, diffondendo immagini di diafani modelli senza neanche un pelo, dal muscolo tornito e con le imperfezioni della pelle nascoste sotto una buona spalmata di correttore e fondotinta. Ed oggi l'editoria offre numerose riviste dedicate al "nuovo maschio", ma anche la televisione propone programmi su argomenti come il vestiario, la cosmesi, la cura del proprio corpo.
Non si tratta semplicemente di vanità, ma della ricerca quasi ossessiva della perfezione, basta dare un'occhiata alle strade della città per vedere ragazzi palestrati, orgogliosi del loro aspetto, ben vestiti e con curati tagli di capelli, possibilmente con sopracciglia ritoccate, qualche linea di trucco sul viso e, rigorosamente, depilati. Questo non è solo più un trend, ma sta diventando un vero e proprio must-be.
Il fenomeno ormai ha investito tutte le città non solo più le metropoli e gli uomini tra i 16 e i 55 anni sono ben felici di dichiararsi «metrosexual».
Io che sono sempre stato bollato come un appartenente a una categoria decisamente démodé e superata guardo con ammirazione, stupore, invidia ed angoscia chi ha scelto la strada edonismo, mi piacerebbe potermi definire un moderno dandy, ma mi devo limitare ad essere un uomo che si posiziona all'estremo opposto rispetto al "macho" ma che riesce a vivere serenamente con se stesso.