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Baghdad: una missione apparentemente impossibile (III parte)

Martedì 01 Marzo 2011 14:59
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Missione Baghdad La guerra è iniziata il 21 marzo 2003 ed è proseguita con una serie di attacchi aerei su Baghdad e alle principali vie di comunicazione, per impedire che all'esercito iracheno si affiancassero altri arabi, richiamati dalla "guerra santa".
Il Pentagono definisce i bombardamenti "chirurgici" e indispensabili a diffondere paura e sgomento. L'entrata in Iraq delle truppe di terra di combattimento è iniziata con i carri armati Abraham M1A1 e blindati trasporto truppe
Ci fermiamo per delle brevi soste in mezzo al deserto, in improvvisati distributori di benzina costituiti da camioncini ricolmi di taniche che vendono la loro benzina. Ne approfittiamo tutti per scendere dalle auto, per sgranchirci le gambe. Accanto a noi nel frattempo compaiono alcuni iracheni, probabilmente arrivati dai villaggi vicini, ci guardano come si può guardare un marziano rosa.
Il viaggio è infinito, e nessuno in cabina ha più la forza di dire una parola, non che prima si parlasse molto, ma qualche parola stemperava lo stato d'animo.
Il paesaggio e assolutamente costante, la sabbia giallastra è compatta, nulla interrompe la visione piatta davanti ai nostri occhi, tutto sembra immobile intorno a noi, come morto.
Breve sosta alla periferia della capitale per rifocillarci in un improvvisato ristorante sulla strada
Baghdad mi sembra immensa, una città brulicante di gente, che si accalca vicino a venditori di carburante, con immense code di auto dai colori e modelli più astrusi. I nostri conducenti ci portano, non con poca a fatica all'Ambasciata Italiana,a Waziriya, Hay Al Maghreb, Mahalla 304 Zukak 15 House 33 district - (dalla prima guerra del golfo risulta essere solo un ufficio per i rapporti commerciali essendo l'Italia parte attiva nel conflitto bellico). Sono stanco, stravolto dal viaggio, impressionato per ciò che ho visto in questi 1000 chilometri. Ancora uno sforzo e forse riposeremo, In Ambasciata ci sono solo alcuni giornalisti che vi alloggiano, sono visi noti, quelli che tutti i giorni ci danno notizie dall'Iraq e dai suoi fronti interni. Ci dà il benvenuto il giornalista Toni Capuozzo
La bandiera Italiana torna a sventolare a Baghdad, sono veramente emozionato, mi sento partecipe di qualcosa di importante. I giornalisti con i loro cameraman si fanno intorno a Noi. Ma per fortuna le pubbliche relazioni con i Mass Media sono un compito dei Funzionari del M.A.E.
Prendiamo posto in quelle che una volta erano gli alloggiamenti dei Carabinieri addetti alla sicurezza dell'Ambasciata.
C'è il letto e c'è una doccia, ciò appare un miraggio.

Abbiamo appena il tempo di posare i bagagli e sistemarci un pochino che ci viene presentato TIMIMI, un amico che ci seguirà per tutto il tempo della missione e che sarà di aiuto ai nostri anche dopo la nostra partenza.
Parla inglese, capisce l'Italiano anche se fa finta di non capire.
E' un medico cardiologo, quindi per noi è veramente come la manna caduta dal cielo.

Non vi racconterò le vicende punto per punto, anche perché molte sono state vissute con i colleghi del M.A.E. e non vorrei dopo tanto tempo storpiarne gli avvenimenti, quindi mi limiterò a raccontare le mie esperienze e la mia attività, senza neanche tanto seguire lo svolgersi dei giorni - memoria corta -

Baghdad è una città di oltre 5 milioni di abitanti 6 volte Torino 4 volte Milano e 3 volte gli abitanti di Roma, in tutto l'Iraq si può contare su 0.70 medici ogni 1000 abitanti contro i 6,10 in Italia, o a 1.6 posti letto in ospedale ogni 1000 abitanti contro i 4 ogni 1000 abitanti in Italia.
Le giornate sono cadenzate dal ritmo dei canti dei Muezzin che pregano dai minareti, fissando cosi anche i nostri tempi.
Riusciamo a sistemare un vecchio fuoristrada presente in ambasciata e con quello ci mettiamo a girare la città., talvolta lo facciamo tutti insieme, talvolta sono insieme a R.P, e il medico della cooperazione internazionale, talvolta con un funzionario del M.A.E. o con Timimi

Le condizioni igieniche della città appaiono scadenti, si notano cumuli di rifiuti bruciati ai lati della strada, non esiste più il servizio di nettezza urbana, si trovano però i generi alimentari facendo un po' di coda, bisogna sempre discutere sul prezzo, e su questo mi sento a casa, ho sempre contrattato tutto, qui c'è solo il problema della lingua, basta gesticolare un po'.

Fine III parte.