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A zonzo con il calessino (XXXI parte)

Mercoledì 01 Aprile 2020 07:31
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CalessinoIl calessino ormai corre tra le risaie del vercellese, aironi, garzette e qualche anatide iniziano a frequentare i campi che stanno per essere allagati. La strada è stretta e si può quasi sentire lo scrosciare delle acque che corre lungo i canali e i fossi. Transitiamo vicino all'antico Borgo di Tronzano, anch'esso immerso tra le risaie del vercellese, una vecchia ruota da mulino ricorda la sua vocazione risicola.
Le più antiche attestazioni del toponimo riportano Torenciano, Torentiano derivato probabilmente dal gentilizio latino Torrentius, Taurentius o Terentius. Probabilmente i primi abitanti di questi luoghi furono i liguri che poi si fusero con le popolazioni gallo-celtiche, denominate Vittimuli; verso il II secolo a.C. si insediarono in questi territori i romani.
Non vi è tempo per una sosta ma occorre sapere che possiede diversi beni artistici che fanno di Tronzano un Borgo storico da visitare.
Tra i monumenti da non perdere vi è la Chiesa di San Martino, intorno alla quale si è sviluppato l'antico Borgo franco, oggi il paese non presenta molte memorie della piccola chiesa originaria. La facciata è molto semplice suddivisa in due ordini, dove nel primo vi è l'unica porta d'accesso, mentre nel secondo un affresco troneggia al centro. La facciata è tripartita da grandi lesene nel primo ordine e da più leggere lesene nel secondo. Un grande timpano semicircolare con pinnacoli ai lati completa la completa. Il sagrato antistante è in pietra. Il suo interno è ad aula unica con rilevanti affreschi databili XVII secolo e diverse interessanti tele, come è particolarmente degno di nota il coro con la composizione lignea Barocca raffigurante l'Ultima Cena.
Non molto distante vi è la Piazza del Municipio, dove sia le scuole e la chiesa parrocchiale si affacciano. La Chiesa Parrocchiale dei Santissimi Pietro e Paolo fu costruita tra il 1732 al 1752 e fu consacrata nel 1766. Nonostante abbia una sola porta d'accesso la facciata è imponente come lo è il vicino oratorio. Interamente intonacata con colori tenui, fanno bella mostra delle statue che vi furono collocate nel 1866 mentre quella centrale del Divin Redentore nel 1902. La chiesa è una sola navata con quattro altari ai lati.
Altri edifici storici di Tronzano sono la Chiesa della Madonnina od esattamente la Chiesa del Molinetto, posta in mezzo alla campagna ove si erge solitaria. La Chiesa ha linee semplici, la sua origine è sconosciuta, ma con molta probabilità fu edificata per venire incontro alle esigenze degli abitanti delle tante cascine circostanti. Facciata a capanna, totalmente intonacata, con una semplice porta d'accesso affiancata da due finestre rettangolari. Sopra la porta una scritta recita: "Beatae Marie V. AB Angelo Nuntiatae Dicatum", sopra di essa un oculo ovale ne permette una maggiore illuminazione.
Invece la Chiesa di San Pietro o meglio di San Pietro extra muros fu il primo edificio parrocchiale di Tronzano superiore, quando il borgo era ancora suddiviso in due località. Con la distruzione di questa località nel 1201, la Chiesa romanica, danneggiata, cessò di essere la parrocchiale. Fu poi abbandonata e gli arredi portati nella nuova parrocchiale, verso la metà del Quattrocento le sue condizioni erano molto precarie. Nel 1688 furono iniziati i restauri con la ricostruzione della volta della Chiesa, il pavimento e i solai del campanile. L'edificio si presenta con le nobili forme delle chiese romaniche con la facciata interamente in cotto, è divisa in tre scomparti, tra i quali quello centrale più ampio e alto a formare un tetto a capanna, mentre gli altri due hanno un tetto a spiovente.
La porta d'accesso è unica e sopra di essa un ampia finestra che permette alla luce di penetrare in chiesa ed illuminare l'altare maggiore. Due finestre, aperte sicuramente posteriormente alla primaria edificazione sono poste lateralmente alla porta d'accesso e hanno forma goticheggianti.
Il campanile è tozzo e discretamente alto, a pianta quadrata, la base ed il primo piano sono in pietra e poi s'innalza in laterizio per gli altri tre piani. Se al piano terreno e primo piano presenta una piccola finestra, nei piani successivi presenta finestre più ampie e a tutto sesto, prima una e poi due, mentre nella cella campanaria presenta due finestre per lato con leggere bifore. Ogni piano è coronato da leggeri archetti che la circondano.
Il borgo, che nelle sue semplici linee, un passato assai ricco e prospero, belle case ad antiche cascine, esercizi commerciali moderni danno l'idea di un paese intensamente vissuto.
Interessanti sono i diversi mulino ad acqua posti lungo le rogge e canali vicino alle riserie, ormai arrugginiti, ma che ricordano le attività industriali e risicola che meriterebbe di essere restaurato e riconsegnato alla collettività come memoria storica.
Ma il calessino ha fretta e la nostra corsa prosegue tra le risaie della pianura vercellese.



Fine XXXI parte.