Messaggio

La festa dell'ipocrisia

Venerdì 17 Giugno 2011 10:18
Stampa
pinocchioQuesta mattina come al solito prima di scendere dal letto, dopo essermi stiracchiato bene tra le lenzuola, arruffate per una notte accaldata, sfoglio i giornali dal mio iPad. Le notizie scorrono velocemente sui soliti scandali sportivi; la cronaca racconta delle indagini sui più famosi omicidi che hanno fatto tenere il naso schiacciato allo schermo televisivo alla maggioranza delle casalinghe italiane. Sono di veloce lettura anche le pagine sulla visita del Papa a Zagabria.
Salto le pagine economiche e calcistiche perché non ne ho né interesse né cultura. Mi soffermo sulle pagine della guerra in Libia, degli sbarchi dei migranti in Italia, sull'ipocrisia di un governo che continua a dire che va tutto bene e che la crisi è superata, sull'incapacità dell'opposizione parlamentare ad avere un leader e a capire cosa vuole esattamente la maggioranza degli italiani.
Sembra una giornata normale come tante altre, fuori piove, i vetri della camera da letto riportano i disegni del temporale notturno che ha lasciato le goccioline sui vetri, la speaker alla radio ripercorre le stesse notizie avanti lette senza aggiungerci né enfasi né tristitudine.
Prima di scendere dal letto ripenso alla notizia letta su paese sera, del mancato rinnovo del contratto di lavoro a dei diversamente abili, che erano stati assunti tramite cooperativa presso il Dipartimento Nazionale della protezione civile: La mia mente vede questa notizia come un ulteriore scandalo "all'italiana", come se fossero questa manciata di disgraziati i colpevoli del buco delle finanze del nostro paese, e non piuttosto, in questo caso, l'aberrante numero di "assunti" al DPC durante una leggiadra gestione di questo fondamentale servizio. Forse erano complici di quanto accaduto e speso per il G8 dell'Aquila e della Maddalena, forse non partecipavano agli scandali di questi ultimi anni?
Certo che il debito pubblico è cresciuto, ed ha ragione il Ministro Tremonti, anche grazie al portafoglio senza fondo dato alla protezione civile, che con la scusa del "Grande Evento" o di qualche emergenza è riuscita a contribuire al nostro disavanzo.
Fossero almeno serviti a ricostruire l'Aquila, a dare un aiuto agli artigiani, commercianti, allevatori che hanno perso tutto o quasi nelle alluvioni del Veneto, del Piemonte o del Friuli, fossero serviti a migliorare i trasporti da e per le isole, vedi gli sbarchi su Lampedusa.
Avessero contribuito a combattere il colera ad Haiti, la fame in Africa, invece niente di tutto questo; sembra solo che la casta si sia rafforzata con nuovi imberbi geni dell'emergenza con altisonanti titoli e il "posteriore" protetto da un sistema che ormai si inviluppa.
Anche leggere le dichiarazioni di un caro "amico" che ancor oggi difende tutto ciò mi lascia sgomento e deluso.
Nemmeno il voto degli italiani ha scalfito questa politica, (chiedo scusa questa non è politica ma è semplicemente "rubbish politie", nemmeno le piazze di Spagna, Grecia e dell'area del mediterraneo gli ha instillato il dubbio sulla loro abilita gestionale della cosa pubblica). Nemmeno i nostri studenti arroccati sui tetti delle scuole e che con invasioni pacifiche hanno giustamente occupato le strade hanno avuto effetto.
L'unita nazionale è stata, dal nord a sud, rimarcata da tutti e nessuno si è posto il problema che spostare dei Ministeri da Roma a Milano può solo creare un ulteriore danno economico e sociale. Cosa dire degli scandali negli Enti pubblici nazionali, diventate baronie di politicanti accaparra voti ed altro.
Scendo dal letto, guardo bene quale piede mettere giù per primo, non è un segno di scaramanzia; ma forse ci rimane solo questo.