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Il mio Piemonte: Frugarolo

Sabato 09 Ottobre 2021 13:10
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FrugaroloOggi non mi allontano molto da casa; come sempre si tende a conoscere meglio i luoghi lontani dal proprio luogo di residenza, piuttosto che ciò che si ha intorno.
Il borgo di Frugarolo, anche se non sembra, ha una storia antica e interessante, perfettamente inquadrata in quelle che sono gli accadimenti della pianura alessandrina. Il suo toponimo documentato nel 943 come Filigarolis, Felegariolus, Felegarolius, Fregarolus, Fragarolus deriverebbe dal latino Filex ossia felce. Altri lo farebbero derivare invece da da Frugum olla, col significato di "poco terreno e molto produttore di biade".
Si racconta che il luogo, come molte borgate della Fraschetta, ossia la zona a sud del fiume Bormida, fosse abitata dal popolo dei Marici che poi passò sotto il dominio romano.
Dal 477 al 966, il territorio di Frugarolo fu sotto la giurisdizione di Gamondio, oggi Castellazzo Bormida. Dopo questa data passò sotto il controllo di Bosco Marengo, cui fu unito dal 967 al 980 per volontà dell'Imperatore Ottone I, il quale decise, l'anno seguente, di donare Bosco e Frugarolo al monastero di San Salvatore di Pavia.
Fu per lungo tempo sotto il dominio del marchese del Monferrato. Tra il 1300 e il 1347 Frugarolo passa tra i domini di Alessandria, per poi transitare sotto il ducato di Milano. Gli avvicendamenti del possesso di Frugarolo è a momenti alterni sotto i francesi, i milanesi, gli spagnoli e quindi agli austriaci, per poi passare definitivamente dal 1707, fatto salvo il periodo francese di Napoleone Bonaparte sotto i Savoia.
Parcheggiata l'auto nei pressi del Palazzo Municipale, inizio il mio girovagare partendo dalla chiesa parrocchiale di San Felice. Per raggiungere la chiesa e il suo bel sagrato, devo salire una ampia scala realizzata con i sassi prelevati dal vicino torrente Orba con una bella ringhiere in pietra che mi conduce fino sul sagrato.
La Chiesa ha un impianto romanico-gotico e doveva essere in origine una costruzione molto semplice. La chiesa è antichissima tanto che è già citata in alcuni documenti ecclesiastici nell'anno Mille. I successivi restauri ed ampliamenti, hanno modificato di molto il suo aspetto, ivi compreso il crollo del campanile avvenuto il 22 ottobre 1980 travolgendo l'abside ed il presbiterio. Il campanile fu ricostruito in forme più moderne, alto 45 metri e dalla forma squadrata con un "curioso cappello" posto alla sommità.
Mentre venne rifatto tutto il pavimento della chiesa, il presbiterio, fu realizzato anche un nuovo altare, l'ambone e la cattedra del celebrante, nonché le vetrate policrome dell'abside, del transetto e delle finestre laterali. Non più originale nemmeno la facciata che si presenta in stile Neoclassico, interamente intonacata e tinteggiata. La facciata è tripartita da lesene e colonne con capitelli ionici ed è stata ricostruita alla fine del 1900.
Entrato in Chiesa, che è a tre navate con cappelle laterali, cerco subito le sette tavolette dipinte da Gandolfino da Roreto all'inizio del Cinquecento, che trovo dopo essere state restaurate, nel presbiterio al di sotto dell'ancona dipinta, raffigurante la Vergine in adorazione al Bambino con San Felice. In Chiesa è presente anche la Cappella dedicata al Cardinale Bovone, che contiene il sarcofago con le sue spoglie. Il Cardinale Alberto Bovone, nacque a Frugarolo il 11 giugno 1922 e morì a Roma il 17 aprile 1998, fu segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1984 al giugno 1995. Ricevette la consacrazione episcopale ad Alessandria, dal Cardinal Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, assistito da Monsignor Ferdinando Maggioni, Vescovo della diocesi di Alessandria.
Tornato all'esterno, sul bel sagrato in pietra di fiume, non posso che osservare il borgo da una posizione privilegiata, essendo la chiesa e il sagrato ubicato assai in rilievo dal piano di campagna. Il panorama che posso ammirare volge dalle campagne che si distendono, fino al torrente Orba o seguono il rio Frugarolo, ai piccoli campanili delle chiese di Sant'Anna e della Madonna del Carmine.
Un altro importante religioso di Frugarolo fu Governa Luigi, natovi nel 1858. Costui fu ordinato sacerdote nel 1880, dopo un periodo come Vice parroco in Alessandria, nella Parrocchia di Santo Stefano e poi parroco a Piovera, divenne parroco di San Felice a Frugarolo, seguendo le norme di un suo antenato, l'arciprete Giovanni Battista Governa che lo fu a metà Seicento. Don Luigi Governa fu poi nominato rettore del seminario e canonico della cattedrale di Alessandria. Costui fu soprattutto un innovatore di spiccato impegno sociale, infatti fu promotore della Cassa rurale di Frugarolo e della Cassa Alessandro III, modesti istituti di credito nati per combattere l'usura con prestiti a basso interesse per contadini, operi e piccoli imprenditori. Ma è altresì ricordato per aver dato avvio alla a una società di mutuo soccorso tra ferrovieri.
Altrettanto interessante sono le antiche mura perimetrali della chiesa parrocchiale che pare vogliano raccontarmi, con i suoi mattoni sbrecciati, la storia di questo borgo.
Nel mio riprendere il girovagare, passo dapprima nei pressi del bel palazzo Municipale, con lo stemma del Comune che reca impresso un grosso vaso contenente sei spighe di grano. Mi sovviene, transitando davanti al municipio, di un importante personaggio che in questo edificio operò come Sindaco. Infatti l'onorevole Renzo Patria era nato a Frugarolo nel 1933, laureato in economia e commercio, fu sicuramente un importante politico, lavorò nelle amministrazioni comunali di Casale Monferrato e Tortona e poi dell'USSL 70, (unità sanitaria locale di Alessandria). Iscrittosi nella Democrazia Cristina fin da giovanissimo, fu Sindaco di Frugarolo e poi consigliere comunale e provinciale di Alessandria. Fu eletto in Parlamento nelle liste della Democrazia Cristiana nel 1979 e rieletto per la quarta volta nel 2001. Morì nel 2019.
per raggiungere il Monumento ai Caduti di Frugarolo nelle Guerre d'Indipendenza. Si tratta di un obelisco di granito rosa poggiante su tre gradini posto in una bella e piccola piazzetta alberata intitolata a Vittorio Veneto. Il Monumento ha sulla base una targa di bronzo con scritte, stemmi del Comune e rami di olivo e di quercia. Sulla sommità una stella in bronzo.
Raggiungo cosi Via San Pio V, dove esistono ancora alcuni tratti delle mura medioevali in laterizio che circondavano il Borgo. Sempre sulla stessa via, all'angolo con Via San Rocco e Via Garibaldi, vi è una grande edicola votiva affrescata con l'immagine della Madonna con bambino, San Rocco e Sant'Antonio Abate, edificata dopo la distruzione di due chiesette che erano presenti a Frugarolo. La chiesetta di San Rocco era posta in strada vecchia di Novi, mentre quella di San Antonio abate era in località Valgelata, in una proprietà detta delle anime, ed era sede dell'omonima Confraternita. Percorro Via Gramsci fino a raggiungere la cinquecentesca Chiesa di Sant'Anna. Sulla grande Piazza, su cui si prospetta la Chiesa, in posizione soprelevata, insistono tre monumenti. Uno dedicato ai frugarolesi caduti durante la Prima Guerra Mondiale; si tratta di un bel Monumento in pietra e marmo rappresentante un soldato in uniforme di inizio Novecento. Il secondo più moderno invece ricorda i militari caduti della Seconda Guerra Mondiale, mentre il terzo, anch'esso assai moderno, ricorda i caduti della 3° Battaglione Mortai 81 della Divisione Ravenna.
La Chiesa di Sant'Anna si presenta con un prospetto imponente con una facciata intonacata e tinteggiata, tripartita da lesene poggianti su un alto basamento. Ha tetto a capanna, ma la facciata si presenta con elementi curvilinei, che ne ingentiliscono il prospetto. Presenta tre porte d'accesso; quella centrale è molto grande e sopra il suo portale presenta un grande affresco ormai scolorito. Al suo interno a tre navate, dominano le grosse colonne intonacate, mentre sono abbastanza spoglie le pareti. Le volte sono arricchite da affreschi settecenteschi.
Proseguo la mia passeggiata per le strade del Borgo; vi sono belle case ottocentesche e dei primi del Novecento con giardini ben curati e fioriti.
Raggiungo via G. Mantelli dove trovo l'Oratorio della Madonna del Carmine L'edificio risale alla prima metà del XVIII secolo. La sua facciata con tetto a capanna, presenta un solo ingresso e nessuna finestra. Inoltre è priva di ornamenti, fatto salvo per l'affresco che decora l'area sopra il portale d'ingresso, incorniciato dentro ad una grande cornice quadri-lobata. Sull'architrave in pietra è incisa la data 1740. Anche l'interno, ad aula unica, presenta poche decorazioni. Mentre le volte a botte lunettate sono decorate con semplici affreschi. Uscito sul sagrato, il rombare di una potente auto da rally che transita sulla strada che conduce a Casalcermelli mi fa ricordare quanti sportivi nacquero in questo borgo.
Frugarolo diede infatti i natali a tanti sportivi, tra cui Lago Palmino Pio, natovi nel 1895. Costui fu un campione di canottaggio che vinse importanti gare tra il 1922 e il 1927, compreso i campionati europei. Lasciata l'attività agonistica si dedicò ad allenare squadre di canottaggio. Fu insignito della Croce di Cavaliere per meriti sportivi da Mussolini. Morì nel 1986 a Pavia.
Un altro sportivo legato al mondo del calcio fu Governa Piero nato nel 1938. Costui fu arbitro di calcio e partecipò ben quattordici volte in terne arbitrali per incontri internazionali ed a 8 competizioni di Coppa Italia.
Ma sicuramente la sportiva più nota è Lella Lombardi nata nel 1942. Fu la seconda donna a guidare una monoposto di Formula 1, l'unica a giungere in zona punti nonché quella che disputò più Gran Premi. Costei debuttò sui kart, per passare alla Formula 3 nel 1968, vincendo nel 1970 il titolo di campione italiano della Formula 850. Lella Lombardi esordì in Formula 1, il 20 luglio 1974 nel Gran Premio di Gran Bretagna. Morì nel 1992 a Milano ed è sepolta nel piccolo cimitero di Frugarolo.
Percorrendo Via Villanova trovo tra i diversi bei palazzi anche un bell'edificio nobiliare. Sulla sua facciata in evidente decadimento vi è il cartello "vendesi". Si tratta di Palazzo Migliazzi, già Polastri, poi Colonna, un edificio del XVIII secolo con evidenti interventi ottocenteschi. Fu sede nel Settecento delle truppe spagnole che occupavano l'alessandrino. Il bel prospetto della facciata presenta un grande portone affiancato da colonne che pare sorreggere un lungo terrazzo posto proprio sopra il portone d'accesso. Sopra il portone vi è lo stemma nobiliare della famiglia Polastri. Raggiungo così la Stazione Ferroviaria, dopo aver transitato davanti all'Antica trattoria della Frasca che da sempre serve una cucina tradizionale alessandrina. La stazione ferroviaria di Frugarolo è sulla storica tratta Torino – Genova, oggi purtroppo la stazione è declassata a Fermata. Ma un tempo da questo Borgo partiva anche la ferrovia a scartamento normale non elettrificata, Frugarolo-Basaluzzo. La costruzione di questa ferrovia iniziò nel 1887 al fine di collegare Frugarolo con Basaluzzo, dal quale stazione di capolinea, partiva Tranvia Novi Ligure-Ovada già in servizio dal 1881. La ferrovia venne soppressa dal 1º gennaio 1948, mentre la tranvia Novi Ligure-Ovada venne soppressa nel 1953.
Torno a riprendere l'auto per raggiungere, appena fuori Frugarolo, lungo la Strada Provinciale 182 un antico Mastio.
Raggiungo agevolmente la cascina in cui il Mastio è inglobato, sembra che inizialmente fosse una semplice torre, costruita intorno ai primi del XII secolo, forse residenza di un signore locale, poi Mastio Templare e poi passato all'Ordine di Malta. Il Mastio ha una struttura in laterizio estremamente robusta e si trovava al centro della magione ed era usato come ultima difesa in caso di attacco. Dal Mastio, sono stati staccati dalla "camera picta", degli affreschi della saga di Re Artù e Lancillotto, che sono stati esposti per anni nelle sale del vecchio ospedale militare di Via Cavour, mentre oggi si possono ammirare in Pinacoteca sempre ad Alessandria.
Mentre rientro verso Frugarolo, lancio un fugace sguardo al Cimitero del paese, all'interno del quale vi è ormai pesantemente rimaneggiata, se non addirittura ricostruita, la chiesetta dedicata a San Sebastiano che ha origini molto antiche.
Ormai è ora di rientrare verso casa, ma voglio passare davanti alla Cappelletta dedicata a Santa Caterina, posta lungo la strada che conduce alla frazione Mandrino. Questa cappelletta è molto semplice, con facciata a capanna e iscritta nel timpano la data 1907. Questa sorge ove un tempo doveva forse esistere un monastero.
Nel rientrare a casa faccio una sosta davanti a "Villino Lago"; un edificio che racconta molta storia italiana. Si tratta di un villino edificato nei pressi del cavalca-ferrovia e che porta il nome di chi ne volle la sua costruzione.
Nel 1866, nacque a Frugarolo, Pio Lago, figlio di umili origini, erano infatti contadini i suoi genitori, che lavoravano nella Cascina dei Cassinelli, sempre a Frugarolo. Furono i Cassinelli che si impegnarono a far studiare Pio Lago nella vicina Alessandria.
A vent'anni costui decise di arruolarsi volontario nel Regio Esercito, diciotto mesi dopo era già nominato Sergente. Fu ammesso alla Scuola Sottufficiali di Caserta, uscendone nel 1891 come Sottotenente. Passò alla Scuola Ufficiali di Modena, diventando Tenente e prestò servizio a Milano, dove iniziò a frequentare l'Accademia di Belle Arti di Brera. Lago era infatti un militare dall'animo romantico, amante della pittura e della poesia.
Durante il conflitto italo-turco, nel 1911-1912, col grado di Capitano, meritò la medaglia di bronzo ad Ain Zara. Durante la sua permanenza a Tripoli, attratto dal fascino esotico delle terre appena conquistate, dipinse dei suggestivi paesaggi e scrisse "La rassegna trionfale" pubblicato nel 1913 primo anniversario della vittoria libica.
Invece durante la Grande Guerra o prima Guerra Mondiale, ormai non più giovanissimo fu impiegato come ufficiale di fanteria rimanendo anche ferito.
Dopo la guerra, raggiunto il grado di Tenente Colonnello, fu nominato commissario prefettizio a Vercelli, successivamente collocato a riposo col grado di Colonnello e visse fra le abitazioni di Novara e Frugarolo. Infatti negli anni Venti del XX secolo si fece costruire nel suo Paese natio una villa gentilizia ancora oggi chiamata "Villino Lago". Sulla facciata della villa dipinse una pittura murale di significato simbolico, capeggiata dal motto "Ars et labor in fortitudine".
Pio Lago si spense a Novara nel 1953 e venne sepolto nel cimitero a Frugarolo, lasciando un cospicuo patrimonio pittorico.
Un altro importante pittore che nacque a Frugarolo nel 1921, fu Lorenzotti Paolo. Costui fu un pittore autodidatta che iniziò a dipingere in tarda età. Dotato di importante predisposizione, fu ferito durante un bombardamento durante il servizio militare in Sicilia, fu congedato e trovò impiego come disegnatore nelle ferrovie dello Stato. Nel 1967, per l'aggravamento dell'invalidità, fu collocato a riposo e ritiratosi a Frugarolo iniziò a dipingere vedute di campagne, scorci del paese e nature morte. Lorenzotti morì nel 1983.
Ormai sono in direzione di casa, ampiamente soddisfatto della mia interessante passeggiata per Frugarolo.