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Aquileia: 28 ottobre 1921 - 4 novembre 2021 (IV parte)

Venerdì 28 Gennaio 2022 08:10
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AquileiaRaggiungo così l'ingresso del porto fluviale ed inizio a percorre la Via Sacra. Questo bellissimo viale alberato è una suggestiva passeggiata archeologica. Infatti questo bel percorso, assai frequentato, posta all'ombra dei cipressi collega il Porto Fluviale all'area della Basilica. La via fu realizzata negli anni Trenta del XX secolo e costeggia il porto fluviale romano di Aquileia.
Il porto sorgeva sull'antico corso del fiume Natisone-Torre, che in questo punto raggiungeva una larghezza di quasi cinquanta metri, mentre ora è un rigagnolo con acqua di risorgiva. Il porto di Aquileia era disposta lungo la sponda occidentale della confluenza del grande fiume che collegava con il mare aperto. Questo ruolo ebbe una grande importanza commerciale e la merce maggiormente che arrivava o partiva era olio, vino, granaglie, pelli e bestiame oltre a schiavi. Lo scavo estensivo del porto monumentale venne portato avanti tra il 1926 e 1931.
Lungo la passeggiata sono stati portati in luce, non solo le banchine, anelli di ormeggio in pietra, piccoli depositi ma anche i resti di "navicelle". La via Sacra è una bellissima passeggiata, dove pannelli descrittivi accompagnano la visione di questi interessanti scavi. Mentre materiale lapideo tratto dagli scavi del porto sono ricomposti e collocati in forma espositiva. Fanno bella mostra di se, cornicioni, architravi decorati con fregi con foglie d'acanto, fiori, ecc. oltre a colonne ed diversi epigrafi.
Mi soffermo a guardare dei parallelepipedi sporgenti, alcuni dei quali con l'estremità arrotondata, accomunati tutti dalla presenza di un foro verticale. Dovrebbe trattarsi di anelli per l'ormeggio delle imbarcazioni o forse dei fori dove si inserivano le gru lignee per il carico e scarico delle merci. Il porto fluviale di Aquileia è uno dei esempi meglio conservati di struttura portuale del mondo romano con i suoi adiacenti magazzini.
Percorro tutta la via Sacra, fino a ritrovarmi nei pressi della Basilica e mi soffermo a ricordare il periodo dell'avvento del cristianesimo. Nel 300 l'Imperatore Massimiano si stabilì a Mediolanum ma fu assai presente anche ad Aquileia ed in queste città fece erigere molte e grandi costruzioni. Nonostante la crisi dell'Impero dovuto soprattutto alla sua lenta ed inesorabile decadenza che si ripercuoteva dolorosamente, Aquileia, era sede di numerose istituzioni ed ancora, alla morte dell'imperatore Teodosio I avvenuta 395, rimase la nona città dell'Impero e la quarta d'Italia, dopo Roma, Milano e Capua. Nel IV-V secolo d.C. Aquileia assistette all'intensificarsi sia delle presenze imperiali che dei molti sanguinosi scontri, spesso contese fratricide, come Costantino II e Costante nel 340, o episodi di usurpazione: Teodosio I vi sconfisse Magno Massimo anche noto come Magno Clemente Massimo nel 388 o quando Valentiniano III vi uccise Giovanni Primicerio nel 425. In questi contesti di guerra, usurpazione e tradimenti.
Aquileia esercitò anche una funzione morale e culturale con l'avvento del cristianesimo che, secondo la tradizione, fu predicato nella zona dall'apostolo san Marco. Infatti fin dai primi secoli, la città vide poi la testimonianza di diversi protomartiri, tra i quali furono Ermagora e Fortunato martirizzati circa nel 70 d.C.; nativo di Aquileia sarebbe anche papa Pio I, santificato come san Pio I. Altri martiri della chiesa aquileiese furono, nel III secolo, Ilario vescovo o Lario, talvolta anche Ilar o anche Ellero, Ellaro o Elaro e Taziano diacono che furono martirizzati insieme al tempo dell'imperatore Numeriano nel 284.
Sempre ad Aquileia, agli inizi del IV secolo vennero martirizzati Crisogono, Proto e i fratelli Canzio, Canziano e Canzianilla, il culto dei quali trovò ampia diffusione dal Veneto all'Istria, dalla Carinzia alla Slovenia. I vescovi di Aquileia crebbero di importanza nei secoli seguenti, dando un vigoroso contributo allo sviluppo del cristianesimo occidentale, sia sotto il profilo dottrinario soprattutto per la lotta contro l'arianesimo. Nel Medioevo, intorno all'anno Mille la città di Aquileia tornò ad avere grande importanza con il patriarca Poppone.
Raggiungo cosi il fondo Pasqualis, che ha assunto il nome dell'ex proprietario dei terreni. Questo fondo si trova poco a sud della Basilica Patriarcare. Il fondo con i suoi magazzeni, e antiche mura segue l'andamento curvilineo del fiume.
Nel corso del IV-V d.C le attività commerciali e di carico/scarico delle merci erano state spostate verso questa parte, ossia la parte meridionale di Aquileia.
In tarda età imperiale, qui vi sorsero i mercati meridionali di Aquileia, proprio grazie alla vicinanza del fiume Natissa, protette dalle mura di cinta tardoantiche, funzionali alle attività di carico e scarico delle merci. Posso così ammirare le tre aree lastricate, forse antiche piazze del mercato. Questi mercati erano collegati ai magazzini.
Posso così immaginare queste piazze e mercati pulsanti di vita, dove schiavi e matrone si recavano per fare acquisti e per socializzare. Luoghi questi anche per momenti di svago come mi suggeriscono le tabulae lusoriae, ossia le tavole da gioco incise nei cordoli di una delle piazze. La mia immaginazione mi porta a vedere queste piazze lastricate,circondate da strutture in legno e muratura, per la vendita di generi alimentari e merci di vario tipo. Sicuramente vi erano le tabernae con il loro thermopolium, specializzate nella preparazione e nella vendita di cibi e bevande.
Intorno alla piazza principale che aveva lati porticati furono rinvenute interrate, una trentina di anfore: al momento della scoperta, esse contenevano ancora chicchi di grano parzialmente cotti. Sui ruderi della piazza romana in epoca altomedievale vi erano costruzioni lignee, forse abitazioni, di sicuro l'area fu usata anche come cimitero in quanto sono state rinvenute infatti alcune tombe del X secolo.



Fine IV parte.