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Mondo in movimento ed ipocrisia del momento

Venerdì 01 Luglio 2011 15:15
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ipocrisiaBisogna saper sfuggire ai miti delle false ideologie, che sempre di più hanno il volto di suggestioni televisive, miraggi giornalistici e di imbonitori di piazze mediatiche.
La guerra in Libia scompare dalle prime pagine dei giornali e scivola in coda alle notizie dei telegiornali, lo spettacolo pirotecnico di una guerra umanitaria lampo è andato a monte ed è meglio non ricordare troppo come i bombardamenti chirurgici e umanitari fanno vittime civili.
Non fa nemmeno notizia la faida tra le tribù di Cirenaica e Tripolitania per il controllo del potere in Libia.
E mentre tutto ciò accade aldilà del mediterraneo, altri despoti, come in Siria, in Sudan e nello Yemen, continuano ad agire indisturbati nella repressione sui loro cittadini. Forse tutto ciò per un freddo calcolo politico delle cancellerie più importanti del mondo.
Anche le piazze d'Egitto hanno nuovamente un sussulto d'orgoglio, dopo la cacciata di un presidente/padrone si ritrovano a lottar contro gli eredi dello stesso.
E cosa dire della crisi e del ciclo del debito pubblico dei maggiori paesi europei che hanno inferto ferite reali nelle tasche dei lavoratori? Si assiste a teatrini dalle sceneggiature furbesche.
In Francia il massimalismo attira a se il malcontento, vendendo suggestioni protezionistiche. Nel nord dell'Europa e soprattutto in Germania ventate populiste accusano l'U.E. di far pagare al Nord i debiti dei paesi del Sud, traccia seguita anche da politicanti del bel paese che è lo stivale italiano.
In Grecia dove il debito pubblico ha raggiunto cifre record, risultandone la più colpita, la crisi si sposta nelle barricate costruite sulle piazze, innescando una corsa a cercare colpevoli che non si trovano. In Spagna è di scena l'indignazione contro l'Europa e contro tutti, capeggiati dai giovani che sono in cerca di lavoro e che il piano di rigore fiscale imposto non riesce ad accontentare.
E in Italia, dopo l'indigestione dei referendum e delle elezioni amministrative, che hanno creato nei giovani, nei disoccupati, nei precari e negli anziani pie illusioni, si consegna il futuro della maggioranza degli italiani e in particolare dei nostri giovani alle ordinarie burocrazie di un sistema parassitario, di una politica collusa dal "bunga - bunga".
I parlamentari che litigano dai loro scranni vanno poi a braccetto, incapaci di dare indicazioni ad un paese che marcia con il passo dei gamberi.
E mentre l'immondizia di Napoli inizia a dare problemi di igiene pubblica, la puzza non si ferma solo nella città partenopea, ma invade le piazze di tutta la penisola piegando stancamente gli italiani a nuove furbesche manovre finanziare che con il motto "non mettiamo le mani nelle tasche degli Italiani", nei fatti hanno già preso il portafoglio da tempo.
Per i lavoratori, i precari, gli studenti e i pensionati, farsi irretire dalle illusioni parlamentari e televisive significa pagare due volte. Ma intanto vince la politica, demagogica televisiva e di facebook.