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Il mio Piemonte: Spineto Scrivia

Giovedì 09 Febbraio 2023 08:19
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Spineto Scrivia.La mattina mi accoglie con un cielo terso, prima che il caldo soffochi questa bella giornata, decido di andare a fare una passeggiata tra le colline del tortonese. Con l'auto mi immetto su una stretta stradina, dopo aver lasciato l'antica via Postumia, ormai asfaltata. Voglio raggiungere dapprima la frazione Villa Mariana, o Mariane e non Marianne come è consuetudine dire.
Questa frazione del Comune di Spineto Scrivia è posta su un altipiano, nei suoi pressi corre il Rio Magarotto ed è composta da un gruppo di abitazioni civile con piccoli cortili e rimesse per le attrezzature e mezzi agricoli.
Il rio Magarotto ha diversi racconti da ricordare, come la morte sulle sue rive di un soldato tedesco al soldo della Spagna o quando nel 1313, un mercante di Milano fu depredato dei suoi averi mentre percorreva le sponde del Rio e chiese risarcimento del danno subito al Comune di Tortona. Non si sa quando questa borgata sia stata fondata, le fonti più autorevoli affermano che fu fondata ai tempi del dominio dei Ghibellini su Tortona, dall'unione di famiglie provenienti da altri luoghi. In questo luogo esiste un complesso di edifici che realizzano una interessante forma di castello, circondato da ripe, alti muri. L'edificio è difficilmente raggiungibile ed è in evidente stato di abbandono ma conserva tratti trecenteschi e quattrocenteschi. Di certo si sa che all'inizio del XVIII secolo fu incendiato e devastato dagli spagnoli. Il complesso è poi stato anche convento per frati mendicanti.
Proseguo per Spineto Scrivia ed è il suo alo campanile, posto sulle colline, ad essere la mia bussola d'orientamento. Non esistono testimonianze sicure sull'origine del toponimo, tutto fa supporre che sia un fitonimo da Spina, indicante un luogo ricoperto di Spine. Mentre Scrivia fu aggiunto al nome del Comune nel 1928 come nome specificativo. Raggiungo il centro del borgo e parcheggio l'auto, davanti alla chiesa. Spineto fu per lungo tempo sotto la gestione diretta del Vescovo di Tortona. Conobbe diverse devastazioni, soprattutto nel XVII e XVIII secolo ad opera di truppe sia francesi che tedesche. Spineto non ha un castello e forse non lo ha mai avuto, viene indicato castello, forse quello che un tempo era un ricetto fortificato, per la protezione della popolazione e dei loro prodotti agricoli. Del ricetto rimangono alte mura, delle case, prive di aperture verso l'esterno, sull'orlo di quello che doveva essere un fossato. Le stradine all'interno del ricetto sono molto strette e percorribili solo a piedi.
La chiesa parrocchiale dedicata a San Giacomo apostolo è forse del XV secolo,poi distrutta dai frequenti saccheggi ma soprattutto dal terremoto che colpì il tortonese nel 1828. La chiesa, che maestosa domina sull'abitato, era già all'epoca posta all'esterno del ricetto o castello. Fu completamente ricostruita nel 1868, mentre l'imponente campanile risale al 1831. A Spineto Scrivia si festeggia oltre al Santo titolare della chiesa anche San Clemente. Sulla piazza, oltre agli edifici pubblici, in una vecchia cabina telefonica è stata realizzata una piccola biblioteca popolare, ove prelevare e riconsegnare i libri. Nei pressi della chiesa parrocchiale vi è anche l'oratorio della Trinità, un tempo dedicato alla Beata Vergine Maria, costruito nel 1576. L'edificio con il suo piccolo campanile, presenta un interno a navata unica e un accesso protetto da un portico. Le colline intorno a Spineto Scrivia sono coltivate a vite che produce il Barbera dei colli tortonesi; ma soprattutto il vino Timorasso dall'antico vitigno omonimo. Il borgo di Spineto diede i natali nel 1895 a Eugenio Mossi che fu tenente dell'aviazione.
Costui dopo aver combattuto durante la prima guerra mondiale si dedicò all'aviazione diventando ufficiale e in tali vesti iniziò a collaudare i vari tipi di aereo in dotazione all'aeronautica militare, diventando ben presto uno dei migliori piloti militari italiani. Purtroppo il 5 Novembre 1925, mentre compie alcuni giri di prova sopra al campo volo della società aeronautica Ansaldo a Tornio, il suo aereo precipita e morì. La città di Novi Ligure gli intitolò l'aeroporto. Dalle alture del borgo si gode un panorama splendido sui borghi circostanti posti in cima alle alture e circondati da verdeggianti vigne. Ma si gode anche una splendida visuale sulla pianura padana, di cui si riconoscono in lontananza diverse città. Soprattutto emerge in questa splendida giornata soleggiata la statua dorata della Madonna del santuario della Beata Vergine Madre di Dio, venerata sotto il popolare titolo di Madonna della Guardia.
Questa statua, posta sulla sommità di una torre alta 60 metri è realizzata in bronzo dorato rappresenta la Madonna con in braccio Gesù Bambino. Essa venne realizzata utilizzando come materia prima il rame delle pentole rotte raccolto nella diocesi di Tortona in seguito alla missione di predicazione lanciata da Don Orione per la realizzazione del monumento ed è alta 14 metri e pesa 12 tonnellate; credo sia la più grande statua bronzea al mondo posta in cima a un edificio. Subito sotto, al borgo di Spineto Scrivia, sempre immerso nel verde posso ammirare dall'alto Carbonara Scrivia adagiato sulle propaggini collinari dell'ondulato versante orientale della Valle Scrivia, con il suo quattrocentesco o cinquecentesco Dongione, che pare gareggiare in altezza con con il campanile della chiesa parrocchiale di san Martino vescovo. Rientro verso casa, contento di aver visitato un piccolo ma caratteristico borgo del mio Piemonte.