Blog di Dante Paolo Ferraris

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All'ombra di Napoleone (VII parte)

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ParigiA chiunque citi il Tunnel de l'Alma, viene in mente il tragico incidente occorso alla Principessa Diana a fine serata del 30 agosto 1997.
Diana Spencer e Dody Al Fayed escono dall'Hotel Ritz di Parigi, Place Vendôme, e sulla loro auto seguono la riva destra della Senna. Poco dopo mezzanotte imboccano il Tunnel de l'Alma seguiti da diversi fotografi e cronisti. La loro fuga dai flash si trasforma in tragedia. R&S ed io non possiamo non andare a fare due passi per omaggiare il monumento posto sopra all'ingresso del Tunnel de l'Alma e osservare con discrezione quanti ammiratori la Principessa Diana abbia ancora a distanza di 14 anni dall'evento che condusse alla morte i due innamorati. Tanti fiori rossi, tante fotografie e tante scritte dentro a cuori disegnati sul freddo cemento della spalletta del tunnel, mentre ancora le fotografie sono appese dagli ammiratori sulla lapide che ricorda avvenimento.
Dopo aver fatto questi due passi ad omaggiare i due sventurati innamorati, “costringo” R&S a seguirmi invece alla ricerca del Ponte de l'Alma.
Il nome di questo ponte, costruito originariamente in pietra, rievoca come quello del tunnel la vittoria conseguita ad Alma nel 1854 dalle truppe francesi, aiutate da quelle inglesi, contro i russi nella guerra di Crimea. Avvenimento importante per via della presenza italiana con un proprio corpo di spedizione di Bersaglieri guidati dal Gen. La Marmora, che permetterà di stringere un trattato di aiuto reciproco con la Francia, determinante per le nostre guerre d'indipendenza.
Al di là della mia breve e se volete confusa reminiscenza storica, il ponte per me è altresì importante perché su un pilone, ormai metallico e non più in pietra (il ponte fu ricostruito in metallo nel 1974 perché ritenuto stretto per la circolazione stradale), vi è collocata la statua dello Zuavo, opera dello scultore Georges Diebolt, monumento che per decenni funse anche da misuratore del livello delle acque della Senna durante la piena. E qui mi corre l'obbligo purtroppo per Voi, di ricordarvi che lo Zuavo rischiò di “annegare” nel 1910 quando l'acqua gli raggiunse il mento: una delle più tragiche e storiche alluvioni parigine.
La passeggiata lungo la Senna ti porta ad apprezzare la bellezza di Parigi, il fascino dei monumenti, le sue tradizioni di arte e di cultura, che spesso fanno dimenticare  che la città e' uno dei più attivi porti fluviali d'Europa al quale confluiscono tutte le linee di navigazione interna dell'Europa nord occidentale.
I Caffè Starbuks, che io avevo conosciuto durante un mio viaggio a Londra, sono ormai tappa quotidiana, dove R&S, amano scaldarsi con i vari intrugli al caffè che questa catena commerciale statunitense ha per tutta Parigi. Solitamente la coda per accedere alla cassa per l'ordinazione è assai lunga, anche se i tempi d'attesa sembrano brevi.
La cosa che più mi attrae di questi locali, non è il caffè o il frappuccino né tantomeno le pseudostuzzicherie di pancakes, cupcakes e neppure il ricordo delle facce deliziate degli attori dei film e telefilm americani, che con l'acquolina in bocca, si abbuffano di quei deliziosi biscottoni alti costellati da gocce di cioccolato e di donuts, ma la varietà di gente che frequenta questi locali.
Trovi giovani innamorati che mano nella mano ordinano il frappuccino e lo bevono con la cannuccia nello stesso bicchiere, studentesse che sedute al tavolino si bevono vari intrugli al gusto di caffè con le donuts, gentili signore che gustano il loro caffè con i pasticcini tenendo stretta la borsetta sulle gambe e arcigne donne bisbetiche che ciondolano il bastone d'accompagnamento guardando con disprezzo gli uomini che gustano la loro calda bevanda leggendo il giornale. Ma poi che dire quegli scanzonati adolescenti che in strada fanno gli “smargiassi” con il loro taglio di capello da punk, sopracciglia nere, giubbotti borchiati e con le catene dei guinzagli per i cani al posto delle collane, sempre pronti a sfotterti od alzare le mani, che invece davanti ad un pancakes immerso nella cioccolata calda o nel frappucino, appaiono dolci monelloni.
Fare un giro davanti all'Operà di Parigi e fotografarsi vicendevolmente è assolutamente un must da non perdere.
L'Operà di Parigi è uno degli edifici più belli della Francia. Il suo stile barocco, segno dell'opulenza regale, diede alla Parigi imperiale l'idea della Grandeur de France, ed a renderla ancor più accattivante contribuisce la leggenda del suo fantasma segreto!
Non si potrà fare a meno di ammirare la grande Operà Garnier, che insieme all'Operà Bastille costituisce L'Opéra Nationale de Paris che venne fondata nel 1669 dal re Luigi XIV.
Il primo edificio, che è il più prestigioso ed anche il più antico, sontuoso e opulento, venne progettato da Charles Garnier nel 1861 e completato nel 1875 come uno dei più grandi teatri del mondo, guinnes che mantiene ancora oggi. Durante i lavori, venne scoperto un piccolo laghetto sotterraneo, visibile ancora oggi dalle sue cantine: questo fu il nascondiglio del Fantasma dell'Opera, nel famoso dramma di Paul Leroux. Diventato poi anche un musical per opera di Andrew Lloyd Webber, la trama del Fantasma dell'Opera narra di una giovane cantante, Christine, e del fantasma che si innamora di lei, Erik, terrorizzando tutti i membri del cast teatrale.
Il realtà il teatro parigino è stato ricostruito per volontà di Napoleone III: costui volle questo nuovo edificio a seguito di un attentato subito dal corteo reale che si apprestava ad assistere ad uno spettacolo teatrale. Ottanta persone furono uccise dai dissidenti e questo spinse l'imperatore a chiedere un nuovo edificio con caratteristiche strutturali attinenti alla sua sicurezza fisica e a quella della sua corte.
Passiamo inoltre un po di tempo con R.. a leggere i nomi dei grandi artisti incisi in ora sulla facciata dell'edificio e a ricordarci le opere da loro scritte.
Percorrere il Lungo Senna, sedersi sulla panchina a sgranocchiarci una enorme baghette ricolma di ogni golosità, sostando a guardare i parigini che con passo trafelato cercano di raggiungere il metro o il parcheggio della propria auto per rientrare a casa dopo una lunga giornata di lavoro, dà pace e tranquillità, così come lo scrutare i turisti cercando di indovinare la loro nazionalità e provenienza guardando l'abbigliamento e cercando di carpire la lingua. Anche i bambini che giocano negli ampi spazi del Parc du Champ de Mars hanno gli occhi lucidi dalla giocosità del divertimento di gruppo; due giovani invece giocano a lanciarsi il frisbee facendogli fare grandi evoluzioni, ed è un piacere starli ad ammirare. Rubo velocemente con lo sguardo un bacio tra due giovani innamorati, seduti e teneramente abbracciati su una panchina poco distante da noi, per nulla intimoriti dal transito di viandanti e dal chiasso del gioco dei bambini e mi ricordano vagamente le cartoline di Peynet.
L'École Militaire di Parigi è la Scuola Militare fondata nel 1751 da Luigi XV, ubicata presso lo Champ de Mars, nella zona di Les Invalides.
L'accademia si trova lungo il lembo a sud-est dello Champ de Mars, sul lato opposto dell'area verde rispetto alla Tour Eiffel.
L'École Militaire era dedicata ad aspiranti ufficiali provenienti da famiglie povere ed aprì i battenti nel 1760; si trattava di una accademia militare dal grande prestigio, e a dimostrarne l'importanza vi è anche la circostanza della sua frequentazione da parte di Napoleone Bonaparte, nel 1784. Interessante la magnificenza del complesso di edifici che ospita l'accademia e la sua posizione geografica che è di tutto rispetto considerando la prospettiva che richiama lo sguardo verso i verdi spazi dello Champ de Mars e verso lo splendore della Tour Eiffel.
Poi sono attratto da grandi striscioni che corrono tutto lungo i bastioni dei terrapieni inferiori su cui sono riportate le foto delle attività dei Vigili del Fuoco francesi. Attraversiamo la Senna e torniamo al Trocadero, un'area monumentale di Parigi situata sulla riva destra del fiume. Il nome deriva dalla Battaglia del Trocadero, combattuta nel 1823 tra gli eserciti francesi e spagnoli. I Jardins du Trocadéro (giardini del Trocadero), caratterizzati da una scenografia verde composta da una moltitudine di siepi, alberi e prati con molte statue ornamentali e giochi d'acqua. L'Illuminazione particolarmente curata rende particolarmente suggestivo l'effetto scenico nelle ore notturne. L'ampia area dei giardini è circondata dalla struttura del Palais de Chaillot, costruito nel 1937 in occasione dell'Esposizione Universale. La forma del gigantesco palazzo, che sormonta i giardini con la sua ampia scalinata, ricorda quella degli antichi anfiteatri. Dalla piazza rialzata tra le strutture del Palais de Chaillot, Parigi offre una delle migliori viste della Tour Eiffel, da dove è possibile soffermarci a scattarci ripetute fotografie.



Fine VII parte.