Blog di Dante Paolo Ferraris

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Cremona la città dalle tre T - II parte

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CremonaIl Palazzo vescovile realizzato tra fine XVIII e inizio XIX secolo presenta una sobria facciata neoclassica con un bel portone centrale, internamente, ho avuto modo di scoprire che conserva pregevoli stucchi con una importante galleria dei ritratti. Sulla piazza realizzata in ciottolato si affaccia la porta del duomo del transetto di destro. Il suo prospetto è magnifico e se non fossi entrato in duomo avrei potuto pensare che fosse un'altra chiesa da quanto è elaborata: le trifore, le quadrifore, il rosone e la bella galleria che segue l'andamento del tetto a capanna con belle colonnine.
La piazza è intitolata ad Antonio Maria Zaccaria nato a Cremona nel 1502 ed ivi morto nel 1539 che fu presbitero e medico. Costui è soprattutto ricordato come il fondatore della Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo, meglio noti col nome di "Barnabiti" dalla chiesa milanese di S. Barnaba, nonchè, insieme alla contessa Ludovica Torelli di Guastalla della Congregazione delle Suore Angeliche di Paolo converso. Papa Leone XIII lo proclamò santo nel 1897. Inizio a percorrere via Siccardo, un altra bella strada in ciottolato.
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Il mio Piemonte: Orsara Bormida

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Orsara BormidaLa mattina si presenta fresca, la primavera è al suo culmine ed oggi m'avventuro in auto attraverso le pittoresche colline del Monferrato acquese. Le strade sinuose sono fiancheggiate da rigogliosi vigneti e fioriti prati, i borghi medievali punteggiano il paesaggio.
Il cielo azzurro è illuminato da uno splendente sole che colora le colline di tonalità dorate e arancioni. Una breve sosta lungo il percorso, per un caffè ed ammirare panorami mozzafiato ma anche godermi l'aria fresca e l'atmosfera tranquilla che caratterizzano queste terre. Il viaggio, attraversa strade strette che si arrampicano sulle colline, offrendomi viste spettacolari su valli verdi e campi coltivati.
L'aria è inebriata dal profumo di fiori selvatici e erbe aromatiche che mi accompagna fino ad Orsara Bormida. Il borgo è già citato nel 991 nell'atto di fondazione del Monastero di San Quintino a Spigno Monferrato come Ursariola, invece nel XIII secolo, secondo una cronaca del tempo, il castrum dell'antica Ursa è descritto come già appartenuto a San Guido, vescovo di Acqui vissuto nell'XI secolo. Infatti nella biografia di San Guido, scritta dal Calceato nel secolo XII, si legge che Guido, nobile di Melazzo, divenuto Vescovo, donò alla sua chiesa molti beni e feudi, appartenenti alla sua famiglia.
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Il mio Piemonte: Bèe

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BeeUna mattina primaverile è come un fresco e delicato abbraccio che risveglia la natura ma anche il mio torpore per la levataccia. Il sole sorge pacatamente, tingendo il cielo di tonalità pastello, i suoi raggi filtrano tra le foglie degli alberi ancora cariche di rugiada. Viaggio con il finestrino dell'auto leggermente aperto per assaporare l'aria impregnata di profumi dolci e freschi. Intorno a me il verde intenso dei prati e degli alberi che si sono rivestiti di foglie novelle. L'alba mi permette anche di ascoltare il richiamo gioioso degli uccelli che salutano il nuovo giorno.
Il mio viaggio stamattina è assai lungo e le strade sono animate da persone che si affrettano verso le loro destinazioni. Lasciata l'autostrada mi accoglie poco dopo la vista del lago Maggiore o Verbano; un vero spettacolo per gli occhi. Le placide acque del lago riflettono il cielo azzurro e le nuvole bianche che vi fluttuano leggere sopra, creando un'immagine quasi eterea. Lungo le rive, la vegetazione rigogliosa si risveglia dalla sua dormienza invernale: cespugli fioriti che ondeggiano al vento mattutino, e i fiori già sbocciati hanno colori vivaci.
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Sarno: un'emergenza che ha fatto storia

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SarnoMi è difficile raccontare ciò che mi accadde quando fui chiamato a partecipare ai soccorsi dell'alluvione di Sarno del 1998. Ero appena rientrato dalla partecipazione alla gestione dell'emergenza sismica del 1997, dove avevo operato prima in Umbria e poi nelle Marche. Il tragico evento accaduto aveva colpito l'area dei Monti Lattari, in particolare le località, Quindici, Siano, Bracigliano e San Felice a Cancello e Sarno, nel 1998.
Durante quella catastrofe, una combinazione di forti piogge e dissesti idrogeologici provocò inondazioni e frane, causando molte perdite umane e danni materiali considerevoli. Visto l'evento venne dichiarato lo Stato di Emergenza e si dovette affrontare una complessa operazione di soccorso e ricostruzione, per assistere le comunità colpite e ripristinare la normalità nelle aree coinvolte.
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Il mio Piemonte: Massazza

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MasazzaStamattina il mio breve viaggio in auto è accompagnato dal tepore del sole che filtra attraverso il parabrezza, immagino il profumo fresco dei fiori che mi pare persino di percepirlo. Una scampagnata fuori porta primaverile, un'esperienza che risveglia i sensi e nutre l'anima. Arrivo con estrema facilita a Massazza, piccolo borgo del biellese, immerso in una natura che esplode in un tripudio di colori. Massazza è sede di un castello chiamato attualmente Rocca dei Cavallari, che sorge su uno sperone terminale della Baraggia biellese ai cui piedi si stende il piccolo borgo.
La Baraggia è famosa per la sua particolare vegetazione, che include molte specie di piante e fiori selvatici. Tra cui le orchidee selvatiche, che fioriscono proprio in primavera colorando i prati con una varietà di sfumature e forme. Infatti la Baraggia è un luogo suggestivo, un oasi che offre l'esperienza della campagna sia coltivata che incolta, una vegetazione variegata e un importante rifugio per la fauna selvatica soprattutto per l'avifauna.
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Recanati tra luoghi leopardiani e gigliani

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RecanatiHo ammirato lungo il percorso paesaggi rurali caratterizzati da campi coltivati, vigneti e piccoli borghi, ma anche borghi marinareschi di questa bella Italia. Mi sono addentrato sulle dolci colline delle Marche, famose per i suoi pittoreschi borghi medievali e per i paesaggi mozzafiato, con vigneti a perdita d'occhio e uliveti che si estendono fino al mare. Arrivando a Recanati, ho da subito respirato un'atmosfera magica, ricca di storia e cultura.
Questa città è nota per essere il luogo di nascita di Giacomo Leopardi, uno dei più grandi poeti Italiani, ma anche per aver dato i natali al grande tenore Beniamino Gigli. É mia intenzione passeggiare per le strade del centro storico, percorse da Leopardi e da Gigli fanciulli, ammirando i palazzi antichi e le piazze caratteristiche, immergendomi nella cultura e nella storia di questa affascinante e ricca cittadina.
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Pillole di Storia: il giorno della Memoria etiope

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Etiopia 1936Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell'Olocausto. Fu voluta dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine della Shoah.
La scelta di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio è in ricordo del 27 gennaio 1945 quando le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell'operazione Vistola-Oder liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Giustamente ricordiamo in tale giorno le vittime di un olocausto voluto dai nazisti con la complicità di fascisti, ustascia, ecc... che sterminarono migliaia di persone, non solo ebree come spesso l'intendiamo. Infatti una differenza da tenere a mente è che con la parola Shoah si fa riferimento esclusivamente allo sterminio del popolo ebraico, mentre con il termine Olocausto si indicano anche le altre vittime della violenza del regime nazista.
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Cremona la città dalle tre T - I parte

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CremonaLa mattina si è presentata luminosa per un viaggio in auto da Alessandria a Cremona, le strade sono illuminate da un sole radioso. L'aria fresca e piacevolmente frizzante e dopo aver fatto il pieno e preparato una playlist di brani rilassanti, inizia il viaggio. Guidare attraverso la pianura del Po in primavera è un'esperienza incantevole. I campi verdi sono punteggiati da fiori selvatici e il cielo azzurro sembra non finire mai, le poche nuvole sembrano soffici batuffoli di bianco cotone che fluttuano nel cielo con una grazia eterea. La strada che collega Alessandria a Cremona è un misto di autostrade e strade provinciali.
La guida è scorrevole e rilassante. Lungo il tragitto, le colline dell'Oltrepò si vedono in lontananza, creando un panorama pittoresco. Lasciata l'autostrada, il percorso prosegue su strade immerse nella natura. I piccoli paesi che attraversai sembravano dipinti, con le loro case dai tetti rossi e le chiese campestri. La primavera in Lombardia è davvero uno spettacolo: i campi coltivati iniziano a germogliare e gli alberi in fiore, regalano un'esplosione di colori e profumi.
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Pillole di Storia: Una foto, una storia, un mito

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CheGuevaraOgnuno porta con se i suoi miti e tra questi vi è un personaggio della storia contemporanea che mi ha sempre affascinato. Si tratta di un personaggio che è passato alla storia come ma che per il sottoscritto, fin dalla gioventù rappresentava l'ideale, l'utopista, il combattente, un simbolo di libertà, insomma un mito. Da sempre la sua fotografia mi ha accompagnato, anche in ufficio ho sempre tenuto una cartolina con la sua fotografia. Foto che da sempre ho trovato rappresentata su magliette, bandiere, quadri, persino tazzoni per il caffè-latte ed è presente su oggettistica e capi d'abbigliamento in tutto il mondo.
Solo recentemente mi sono chiesto chi avesse scattato questa famosa fotografia in bianco e nero e in che contesto. Iniziamo a conoscere il personaggio fotografato che è Ernesto Guevara de la Serna, più noto come il Che, Che Guevara o semplicemente Che, è stato un rivoluzionario, guerrigliero, scrittore, politico e medico. Costui nacque a Rosario in Argentina 14 giugno 1928, morì a la Higuera in Bolivia, 9 ottobre 1967, il certificato di nascita riporta questa data ma la madre confesso ad un amica del 14 giugno 1928.
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Ascoli Piceno : città di travertino (V ed ultima parte)

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Ascoli PicenoFortunatamente le giornate si allungano, il meeting è terminato e dedico la giornata interamente a visitare ciò che della città non ho ancora avuto modo di vedere. Prima di andare a fare colazione al bar da Meletti e gustarmi un cornetto con la crema all'anisetta, faccio un breve tour per vedere in via Antonio Ceci all'angolo Corso Trento e Trieste il monumento con busto bronzeo dedicato al venerabile Francesco Antonio Marcucci, fondatore delle suore Pie operaie dell'immacolata concezione.
In fondo via Ceci, angolo via Trivio c'è Palazzo Pacifici con la sua facciata intonacata con uno stile improntato ad uno scarno classicismo con alcuni elementi baroccheggianti. Seguo brevemente via Trivio fino a trovare via Benedetto Cairoli su cui si affaccia Palazzo Cornacchia. Edificio questo realizzato in blocchi di travertino squadrato con su un angolo smussato in bella edicola votiva. In fondo a questa strada che si prospetta sull'abside della chiesa San Pietro Martire, dove si erge Palazzo Parisani Squarti Perla con la sua torre medioevale e risalente al XIV e al XVIII secolo.
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Acquasanta: una gita fuori-porta

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AcquasantaLa mattinata con un sole leggermente velato è l'ideale per un viaggio "fuori-porta". Mi avventuro verso gli Appennini liguri, ciò mi offre sempre un'esperienza unica; paesaggi mozzafiato, borghi incantevoli ricchi di storia culturale e bellissimi castelli. Partendo dalla pianura padana, procedo attraverso strade tortuose che s'inerpicano tra colline ricoperte da boschi di faggete, roveri e castagni. Infatti, non percorrerò l'autostrada ma la strada statale 456 "del Turchino".
Mentre percorro la tortuosa strada con valli profonde, solcate da torrenti cristallini come lo Stura, e panorami mozzafiato di affascinanti borghi come Rossiglione, Campo Ligure e medievali, come Masone, con le loro strette stradine e antiche chiese. Lungo la strada, le molte trattorie che incontro mi suggeriscono l'idea che non manca nemmeno l'opportunità per assaggiare i prelibati piatti della cucina ligure. Punti di sosta per assaporare la cucina locale, ricca di sapori genuini e tradizioni secolari.
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