Un virus che sconvolse il XX secolo
Sabato 16 Settembre 2023 13:30
 Un vero e proprio flagello scoppio nel biennio 1918- 1919, con tre ondate in meno di dodici mesi, mentre ancora l'Europa era in fiamme con la "grande guerra" o prima guerra mondale. Fu denominata erroneamente "la spagnola",in quanto si credeva che i primi casi e il focolaio maggiore si fosse sviluppato nella penisola iberica, invece l'origine era forse cinese dove i primi focolai erano dagli inizi del 1918 tra le truppe giapponesi e nord americane. Si sviluppo nel nord America anche per la manovalanza giunta soprattutto dall'Asia orientale.
In in Europa arrivò con le truppe nord-americane e questo virus trovò le condizioni favorevoli per lo diffusione, purtroppo anche grazie alle misere condizioni di vita della popolazione e ai militari costretti a vivere ammassati in trincee, caserme e campi. Prima di comparire in Spagna nell'aprile del 1918 questo morbo influenzale era già comparsa in Francia appunto con l'arrivo delle truppe nordamericane. Nella sola penisola iberica colpì oltre otto milioni di persone, molti uffici pubblici chiusero al pubblico e anche i tram a Madrid si fermarono.
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Il mio Piemonte: Viù
Venerdì 01 Settembre 2023 23:12
 La pioggia scroscia generosa e il vento la porta dove vuole. L'autunno ci sta per lasciare, gli alberi abbandonano le foglie. L'alba è strapazzata da un cielo che porta tempesta ma man mano che salgo verso la montagna le nuvole sembrano abbandonarmi. Supero Lanzo, porta delle Alpi Graie, ed immerso nel verde inizio ad arrampicarmi per la Valle di Viù. Sinuosamente la strada segue il percorso delle montagne mentre nel fondovalle corre impetuoso lo Stura di Viù.
La sua storia è antica infatti il territorio fu abitato sin dall'età preistorica, come attestano alcuni reperti neolitici e da alcune incisioni rupestri. Tra il VI e V sec a.C. alle popolazioni di stirpe ligure, che vivevano nelle Alpi occidentali, si sovrapposero quelle Celtiche formando così delle tribù celto-liguri, tra cui quella dei Garocaeli o Graiocaeli, che popolò la Valle di Viù. La presenza dei Romani in valle è testimoniata dal ritrovamento negli scavi effettuati nei pressi del Castello di parecchie monete romane. E se la Valle di Viù faceva parte del regno di Cozio ai tempi di Giulio Cesare, questo fu assorbito completamente dall'Impero Romano sotto l'Imperatore Nerone. La valle, viste le difficoltà di collegamento, non fu oggetto di incursioni barbariche ma tuttavia fu sottomessa ai Burgundi e ai Franchi.
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Il clima cambia intorno a Noi
Mercoledì 16 Agosto 2023 10:55
 Fa caldo. La temperatura sulla terra è cresciuta in cento anni di 0.74 gradi Celsius, con una vistosa impennata a partire dagli anni ‘70 ma potrebbe ancora salire. È l'allarme dell'IPPC, la Commissione O.N.U. sul cambiamento climatico, che si ripete ormai come un mantra.
Le conseguenze dei cambiamenti climatici si materializzano oggi attraverso un numero crescente di eventi metereologici estremi (tifoni, siccità, uragani, alluvioni), nell'innalzamento dei livelli del mare e nello scioglimento dei ghiacciai ritenuti perenni solamente quando io andavo a scuola.
Bisogna equilibrare il problema dei cambiamenti climatici con il diritto allo sviluppo sostenibile dei popoli. A soffrirne sono soprattutto le popolazioni che vivono in povertà e che non subiscono solo l'effetto del mutamento climatico, ma molti altri effetti, quali scarsità di cibo e acqua: sono attese nel mondo ulteriori crisi umanitarie.
Con estremo cinismo, il cambio climatico sta facendo già pagare il prezzo più alto ai paesi più poveri; il maggior numero di eventi climatici estremi si trova nel sud del mondo: Sri Lanka, Honduras, Bangladesch, India, ecc..
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Il mio Piemonte: Pozzol Groppo
Martedì 01 Agosto 2023 11:58
 È ancora grigio il cielo con nuvole anche oggi avare di pioggia e quell'aria calda che si fa sempre meno impertinente, quasi dolce. Oggi è comunque un bel giorno e sono certo che i colori riempiranno la mia giornata. Apparentemente non vado molto lontano ma la strada per raggiungere il territorio del mio girovagare non è né facile né agevole. Sono strade anche strette e tortuose che s'inerpicano sulle prime propaggini dell'Appennino tortonese. Anche la storia di questi borghi che visiterò non è facile delineare. Il territorio ha borghi sparsi e unificati sotto un unico Comune solo nel 1928. I due borghi principali si trovano rispettivamente sulla cresta di una collina che separa le valli Curone e Staffora, ossia San Lorenzo quasi in cresta e Biagasco in fondovalle sulla sinistra del torrente Staffora. Sono tredici le borgate e gli agglomerati di case che formano il comune di Pozzol Groppo, dominate dal castello dei Malaspina.
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Il mio Piemonte: Vinadio
Domenica 16 Luglio 2023 11:38
 Mi rendo conto che quest'anno il lavoro è stato molto stressante e che ho bisogno di staccare con il mondo, devo rifugiarmi in quale luogo a me sconosciuto e darmi alla sua scoperta. Decido di scappare dalla routine quotidiana e di rifugiarmi nella Valle Stura di Demonte sulle Alpi Marittime, lungo il fiume Stura. La mia scelta cade su Vinadio che mi promette belle passeggiate e molte scoperte.
Il viaggio anche se lungo è piacevole, sia per la musica che ascolto sull'autoradio sia per gli splendidi panorami che trovo appena imbocco la valle Stura. Ho prenotato una stanza in uno chalet, la cui direzione è nel bar del paese. Il parcheggio è centrale, comodo e gratuito e questo è importante per me e chi non si fissa programmi a lungo termine. Sono arrivato comodamente con la strada statale 221 del colle della Maddalena. Intorno alla piazza vi sono tutti i servizi necessari per un breve soggiorno. Dopo aver ricevuto la chiave della stanza, acquistato una guida della vallata vado a depositare i bagagli nella stanza. È piccola ma linda, carina e la finestra con il balcone si affaccia sul borgo e rimango subito impressionato dalle imponenti mure del suo forte che circondano quasi tutti l'abitato.
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Il mio Piemonte: Occhieppo Superiore
Sabato 09 Settembre 2023 12:55
 Stamattina il vento invita le nuvole a scivolare via e il sole si convince a guadagnare il suo posto in cielo apparendo sempre più splendente. Gli occhi, mentre l'auto corre raccolgono le sfumature degli alberi e della campagna che questa luce pare dipingere. Così, pennellata dopo pennellata raggiungo la bassa Valle Elvo. Oggi visiterò Occhieppo Superiore e il suo territorio.
Il territorio è delimitato dall'Elvo e dalle colline di Sordevolo e di Pollone e lo sguardo si perde sui contrafforti del Monte Mucrone e del Monte Muanda. Dubbia l'etimologia del toponimo che potrebbe derivare dal nome romano Octavius, collegato a sua volta a Aucus e Aucius secondo alcuni, mentre per altri potrebbe essere un nome composto da Aucus e clapus mucchio di pietre, e a clapos che designa un moto a luogo. Ciò avvalorerebbe la tradizione locale che vuole che il borgo sia di origine romana e che ospitasse i locali in cui risiedevano gli schiavi e i prigionieri che lavoravano nelle cave della Bessa. Infatti Plinio il Vecchio e Strabone scrissero che in epoca romana esistevano delle cave d'oro, che veniva estratto anche dai fiumi. Altre versioni sul toponimo sono legate alla tradizione locale sull'esistenza di carceri romane nel territorio di Occhieppo Superiore, il cui nome potrebbe derivare dal latino cippus (ceppo), con cui veniva impedita la fuga dei prigionieri. Invece Goffredo Casalis nel suo Dizionario geografico afferma che il nome Occhieppo potrebbe essere derivato dall'espressione "occhio, vigilanza ai ceppi".
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25 Aprile
Giovedì 24 Agosto 2023 22:29
 Come sono cambiati i tempi, le idee e i sentimenti legate alla festa della liberazione.
Da bambino mi ricordo che a scuola vi erano dei concorsi di disegno per i più piccoli, temi per i più grandi, sulla liberazione e sul sacrificio di tanti partigiani: erano definiti patrioti e martiri della libertà. Si arrivava al fatidico giorno, dopo aver sentito racconti e letto pagine di storia. Addirittura ci portarono a vedere la casa dei fratelli Cervi e alla Benedicta dove i martiri della libertà si immolarono in un sacrificio estremo.
Poi la mattina del 25 aprile, davanti al monumento dedicato ai partigiani del mio paese, ci si ritrovava in tanti. Gli anziani con il foulard tricolore insieme ai tanti bambini con i genitori ascoltavamo un oratore che ripercorreva quei tragici fatti dal 1943 al 1945. Non capivamo la differenza tra partigiani bianchi o rossi, ma sapevamo che il nazismo e il fascismo erano il male.
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Il mio Piemonte: Ponzano Monferrato
Mercoledì 09 Agosto 2023 10:05
 La giornata primaverile si annuncia luminosa e la mia meta stamattina saprà dare il meglio di sé perché il borgo sulle colline del Monferrato casalese che visiterò è un "comune fiorito" e "paese del giardino diffuso".
Supero i binari della linea ferroviaria Castagnole-Asti-Mortara a binario unico con la vicina sua Stazione abbandonata di Ponzano Monferrato che era una semplice fermata. La linea purtroppo fu soppressa nel 2003. La fermata fu inaugurata il 12 luglio 1870 contestualmente all'apertura della linea ferrovia. La linea era gestita Società per le Ferrovie dell'Alta Italia il cui esercizio fu ceduto dallo Stato nel 1905 dopo diversi passaggi di proprietà. La linea fu soppressa nel 2010 a causa di cedimenti strutturali della galleria presso Ozzano Monferrato. L‘origine del borgo di Ponzano risale all'epoca tardo-romana, quando si insediarono i legionari premiati con la concessione di terre. Successivamente divenne insediamento longobardo come lo testimonia il toponimo frazione Salabue di chiara derivazione longobarda, ossia"Sala" da magazzino fortificato per gli uomini e bestiame. Entrata poi in possedimento al marchese di Monferrato Guglielmo V "Il Vecchio" da parte di Federico I Barbarossa. Nel 1390 il borgo di Ponzano è tra I possedimenti di Bernardo Saliceto. Passa poi in diversi mani.
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Il mio Piemonte: Ailoche
Lunedì 24 Luglio 2023 11:46
 La giornata è splendida, ormai i fiori hanno invaso i campi, non c'è più traccia dell'inverno se non un venticello marzolino. Stamattina sono partito presto, il mio dito sulla vecchia cartina geografica mi ha indicato un piccolo paese nel cuore della Valle Sessera, posto al confine nord orientale della provincia di Biella. Con la l'auto percorro queste zone magnifiche zone del biellese, che ancora oggi raccontano dell'operosità delle genti impegnate nelle diverse manifatture tessili. Ailoche è un borgo adagiato su un territorio prevalentemente montano suddiviso in diverse borgate che oggi mi propongo di visitare. Infatti Ailoche possiede oltre al capoluogo le frazioni di Venarolo, Lora, Piasca, Vacchera, Peiro, Ponte Strona, Gabbio, Giunchio, per un totale di pochissimi residenti, circa 320 abitanti che tendono a raddoppiare durante il periodo estivo in quanto zona di villeggiatura.
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Il mio Piemonte: Casalino
Domenica 09 Luglio 2023 11:20
 L'idea di andare a vedere Casalino mi arriva da Maurizio che mi chiede informazioni su un personaggio di Ponzana, frazione di Casalino che fondò nel 1922 la Croce Verde di Gorizia.
Come esco dall'autostrada imbocco la strada provinciale 11 Padana superiore in direzione Novara e mentre mi dirigo verso Orfengo, prima frazione di Casalino ne ripercorro brevemente la storia. Le origini di questa borgata sono antiche e lo testimoniano il ritrovamento nel suo territorio testimonianze di epoca romana. Invece sono ben note le vicende risorgimentali che la videro scenario di due scontri armati. Il primo avvenne il 7-8 aprile, durante i moti liberali del 1821.
La storia ci racconta che dopo che il principe Carlo Albero fu sconfessato dal Re Carlo Felice per aver concesso la Costituzione, avvenuta dopo l'abdicazione di Vittorio Emanuele I, costui fu obbligato a lasciare Torino e portarsi a Novara sotto la protezione degli austriaci. Ma la macchina insurrezzionalista era partita sia per l'aderenza della borghesia che di alcuni ufficiali del regio esercito sabaudo. Proprio ad Orfenfo le poche truppe costituzionaliste, comandate dal generale Regis, vengono sconfitte dalle soverchianti truppe austriache. Il secondo episodio è del 22 maggio 1859 quando Orfego divenne sede di un "posto di sicurezza" dove gli austriaci comandati dal colonnello Ceschi inviava drappelli di soldati a "saggiare" la presenza di truppe piemontesi lungo il fiume Sesia e in Vercelli.
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