Blog di Dante Paolo Ferraris

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Un cubano in Mandrogna (VI parte)

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WilmerLa nostra stanza è sostanzialmente un vecchio garage che un accurato restyling ha sapientemente trasformato in camera degli "ospiti". Ci riposiamo dalla sfacchinata in una tipica trattoria locale che ci accompagnerà durante le ultime ore in terra veneta.
Infatti alla mattina presto ci avviamo senza troppo "correre" verso la terra mandrogna ed ivi giunti ci ritroviamo a programmare le cose da fare e vedere.
L'impegno più grande è organizzare una cena a casa del mio collega Matteo e della sua fidanzata, con l'intento di preparare un banchetto il più caraibico possibile ma con risvolti anche un po' russi, vista l'origine di Lisa, la fidanzata di Matteo.
Perdiamo qualche ora tra negozi e supermercati alla ricerca di frutta tropicale, che ovviamente compriamo solo dopo attenta osservazione e con un po' di indignazione per i prezzi piuttosto elevati e soprattutto, a detta di Wilmer, anche per la non eccezionale qualità e per il fatto che, sempre a suo dire, è perfino acerba.
La cucina diventa presto un ring di padelle che Wilmer sapientemente manovra ed il risultato è ottimo, con ampia soddisfazione da parte dei commensali.
Renata, un amica comune mia e di Paola, ha deciso di sposarsi ed ha voluto dedicare una serata agli amici. Con Wilmer passiamo a prendere Paola e ci rechiamo in un noto locale di Chieri, nel cui dehors, Renata ha organizzato i suoi festeggiamenti. Ci presentano lo sposo e i genitori di Renata e tra stuzzichini e bicchieri di vino presto ci troviamo tutti a ballare, anzi, per dire il vero é Wilmer che inizia ad insegnare i balli latino americani, in particolare la salsa a Renata e Beppe a cui presto tutti si accodano in una improvvisata balera nel cuore storico di Chieri.
La serata corre piacevolmente e anche velocemente.
Wilmer è sempre attaccato al mio vecchio notebook che ho deciso di regalargli, non un modello nuovissimo anzi, l' ho sostituito già da tempo con un moderno Mac, ma la notizia di questo regalo lo rende felicissimo. Ora il suo problema è come farlo entrare a Cuba senza poterne dimostrare l'acquisto, provvedo a fargli una lettera di donazione con il denaro necessario per pagare le tasse d'importazione. E' al settimo cielo ed io sono felice di vederlo così allegro, sa benissimo che non potrà navigare in internet ma potrà comunque far vedere le migliaia di foto che ha scaricato sul computer, delle quali solo una piccolissima parte abbiamo provveduto a stampare.
Il Festival Latinoamericano che si tiene al forum di Assago, alle porte della città di Milano, è un appuntamento a cui non si può mancare, dopo aver acquistato i biglietti del volo di ritorno di Wilmer a Cuba, ovviamente tra mille difficoltà, avendo dovuto acquistare addirittura un volo andata e ritorno anziché solo andata (A/R costava meno che la sola andata) ed ovviamente non su L'Avana ma su Holguin, creando così non pochi problemi a Wilmer per raggiungere poi la propria abitazione di Matanzas.
Tornando a Noi, giunti ad Assago entriamo in un piccolo mondo centro/sud americano: spettacoli, concerti, incontri, gastronomia, stage e molto altro, tra i nomi più celebri della danza e gli artisti più famosi delle arti latine, il tutto in uno scenario che richiama una foresta tropicale di 30 mila metri quadrati. Veramente arduo spiegare la ricchezza del programma musicale del Festival Latinoamericano che ha in cartellone concerti con artisti di fama internazionale.
Dopo una cena al ristorante Brasiliano, la sosta di rito è al Bar Cubano dove Wilmer fa subito amicizia con le ballerine e i ballerini cubani presenti. Passano pochi minuti, giusto il tempo di ordinare due mojitos, e come stregato lo ritrovo in mezzo alla pista a ballare con tutte le ballerine presenti.
Si fanno le ore piccole, ed io non reggo molto, anzi ho già superato la soglia di resistenza del mio orologio biologico da tempo, è faccio un po' fatica a staccarlo da questo gruppo eterogeneo di ragazzi italiani e cubani che ballano, insieme ad attempate signore milanesi e turisti tedeschi e inglesi al ritmo della salsa. La musica è talmente forte ed incisiva che nello scrivere questo breve diario mi sembra di risentire la musica e le voci dei partecipanti alla serata. Ovviamente io l'ho passata seduto ad tavolino a sorseggiare bevande caraibiche.
Le giornate con Wilmer corrono velocemente, sembra ieri quando lo attendevo con apprensione all'aeroporto di Malpensa ed ora stiamo pensando a come riempire le valigie, cosa alquanto difficile visto tutte le cose che deve portarsi a Cuba. Tra queste vi sono anche 2 pneumatici da bicicletta che intende regalare ad un amico e che nella sua cittadina costano moltissimo e la mountain-bike che gli abbiamo regalato. Il problema sarà come imbarcarla sul volo per Cuba al seguito di Wilmer, il tutto si risolve dopo una serie di contatti telefonici con il vettore aereo che ci fornisce le istruzioni su come imballarla dopo aver pattuito il costo della spedizione.
Una serata speciale ci attende alla Cittadella di Alessandria, luogo pieno di storia per la nostra città e che viene aperta al pubblico in rare occasioni, benché non vi sia più la presenza militare.
L'occasione importante di questa serata è l'esibizione del Russian Ballet Moscow con l'interpretazione del balletto romantico per eccellenza "Giselle". Sono circa una ventina i ballerini che l' hanno interpretato in maniera eccellente, per il sottoscritto, per Wilmer invece non tecnicamente impeccabili. Il balletto "Giselle" narra attraverso il ballo, coinvolgenti scene di amore, tradimento, follia, morte e vendetta, il tutto tratto dal romanzo di Théophile Gautier, un testo che venne poi musicato, non appena il libretto fu finito, da Adolphe-Charles Adam, uno tra i più celebri compositori di musiche per balletto.
Tutti i riflettori sono puntati sui ballerini che hanno ottenuto un eccezionale successo tra il numerosissimo pubblico attratto dall'interpretazione, dall'intensità dei sentimenti, dall'originalità dei costumi e delle scenografie, nonostante la continua lotta con le zanzare in questo improvvisato teatro all'aperto.
Io sto seduto tranquillamente sulla mia sedia in tribuna mentre Wilmer invece preferisce stare in piedi il più vicino possibile al palco. La serata finisce dopo un immersione in repellenti antizanzare tra le digressioni tecniche sul balletto che Wilmer, da bravo Professore di ballo diplomato alla Escuela Nacional de Ballet de Cuba, mi propina.



Fine VI parte.