Blog di Dante Paolo Ferraris

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Voglia di vivere

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Voglia di vivereQuando avevi 20 anni, volevi correre a raggiungere i 30, per non essere più considerato un ragazzino. Guardavi tuo padre poco più che cinquantenne e ti appariva come un eroe vissuto tra tragedie e difficoltà, alla continua ricerca della felicità che poi era solo serenità.
Poi gli anni passano e ti accorgi che non sono più le decadi a farti raggiungere dei traguardi; quando arrivi ai trenta inizi a guardare con preoccupazione ai trentacinque e guardi con angoscia un futuro che vorresti prospero e pieno di successi. Quando poi li superi, speri che la sabbia nella clessidra del tempo non finisca mai. A quaranta inizi a cercare di fare tutto ciò che avresti voluto fare e non hai fatto in passato. A cinquanta cominci a contare i capelli bianchi, per chi ha ancora i capelli, e inizi a vivere a pieno la tua vita sapendo ormai che la discesa è inevitabile.
Rifletti e ti chiedi quali sono stati i tuoi stati d'animo, quando i ragazzini più piccoli di te hanno iniziato a darti del "lei", oppure quando i primi compagni di scuola si sono sposati ed hanno iniziato a girare con i pargoli nel passeggino. Ma soprattutto, quando realizzi che i tuoi genitori erano già genitori alla tua età.
Ormai preferisci pagare un po' di più per una camera d'albergo, piuttosto che dormire in un sacco a pelo in un campeggio, o peggio ancora nella camerata di un ostello con 10 sconosciuti, come avresti fatto fino a pochi anni prima.
Questi sono i segnali, degli stati d'animo e degli eventi, che ti fanno capire che non sei più un teenager ma che il tempo ha iniziato a correre anche per te.
Se poi ti rendi conto che lo stomaco non ha più gli enzimi per digerire tutti i cibi, se entri in un pub ne esci quasi subito perché c'è troppa confusione, inizi a comprendere che ti devi dare delle nuove regole di vita. Il sabato che un tempo era fatto per divertirsi ora è fatto per riposare, come ormai anche la domenica è fatta per riprendersi.
La memoria inizia a fare brutti scherzi e te ne accorgi quando non ricordi qualcosa che è successo qualche anno prima: solo allora ti accorgi che non hai più 20 anni. Ecco che allora ti accorgi che ci sono sempre più gruppi musicali e che non hai idea di chi siano e che cosa suonino o cantino.
Davanti al bancomat, hai più paura che sdraiato sulla sedia del dentista. Poi quando hai iniziato a pensare che dovevi fare esercizio fisico (l'hai solo pensato), per aver maturato un pò di rotondita addominale ed allo specchio hai iniziato a calcolare l'avanzare dell'età in base ai peli bianchi, fantasticando sulla tonicità del corpo, concludi affermando: "Non siamo mica più giovincelli!". Allora capisci che c'è qualcosa che sta cambiando. Nei negozi di abbigliamento trovi assai più interessante comprare un paio di scarpe comode piuttosto che un paio di scarpe alla moda, e davanti ad una camicia vivace e moderna, spesso ti dici "non ho più l'età".
Anche quando guardi con rimpianto su YouTube, le vecchie edizioni di carosello, capisci che forse, i tuoi sogni di bambino rimarranno solo dei sogni. Si inizia a cercare i vecchi classici Disney e si rileggono cercando un'età ormai trascorsa.
Inizi a contare gli acciacchi, ti fa sempre male dappertutto, i capelli cadono e fai fatica a tagliarti le unghie dei piedi, non ci arrivi più. Lo schermo del computer, lo stesso su cui hai lavorato per anni, inizia a diventare illeggibile se posto a più di una certa distanza dagli occhi e devi sostituire le lenti degli occhiali ogni anno. Alla festa della leva i coetanei parlano di divorzi, di figli che si sposano e di qualcuno che non c'è più.
Se tutto ciò ti ha fatto capire che stai avvicinando l'età della pensione (se ci sarà ancora) allora scrolli le spalle e getti al vento la polvere dell'età. Ti rendo conto che hai costruito un personaggio che non sei, che di sbagli ne hai fatti, e tanti, ma ciò non vuol dire che è finito il libro, semmai solo un capitolo e le pagine che seguono sono ancora da scrivere e che vuoi scriverle tu. Se per sentirti meglio puoi sembrare eccentrico o peggio ancora un po' folle, ebbene che sia. Le pagine che verranno appresso devono essere scritte con colori pastello. Jim Morrison, un cantautore e poeta degli anni sessanta, scriveva "Sono nato senza chiederlo e morirò senza volerlo. Almeno lasciatemi vivere come voglio!" Come non dargli ragione! Allora, sì a tutto ciò che ti piace (se puoi), leggere, scrivere, indossare magliette variopinte, viaggiare e quant'altro ti passa per la mente e che ti venga voglia di fare. E se gli altri ti guardano in modo strano, fai ciò che ti diceva "barba Giovanni": "guarda e passa e non ti curar di loro". Cerchi la tua serenità, il più bel frutto di questa vita e visto che nulla è per sempre, il tuo presente godilo alla grande!