Blog di Dante Paolo Ferraris

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La gramigna

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gramignaIl caldo di questi giorni è veramente soffocante anche nel fare due passi per la campagna. È come avventurarsi nei gironi dell'inferno dantesco, preferisco fare una camminata anziché una corsetta.
La campagna è comunque bellissima, i campi sono coltivati, il colore delle spighe del grano in maturazione rende fantastica la visione, dal giallo intenso ad un oro brillante trasformando quel campo in uno spettacolare mare che una leggera brezza muove soavemente.
Anche i campi incolti hanno colori fantastici, sembrano usciti dai dipinti espressionisti di Manet o Cėzanne.
Il bianco dei convolvoli è alternato al rosso vivace della moltitudine di papaveri che sembrano tanti soldatini dalle rosse giubbe. Il giallo della camomilla, il blu dei fiordalisi fanno di ogni terreno erboso un dipinto che ti attira a correrci dentro all'infinito.
Farfalle di ogni colore svolazzano di fiore in fiore, pare che annuncino l’arrivo della dea Cecere pronta alla festa dell’Ambarvalia.
Anche gli animali sentono il caldo e la giornata afosa non aiuta i conigli selvatici a correre e giocare in questi splendidi prati, gli uccelli sono tutti posati sui rami di arbusti e tra le foglie dei gelsi a cercare refrigerio.
Alberi in fila indiana disegnano magnifiche figure geometriche nei vivaci e ordinati campi.
Un contadino, dalla tradizionale camicia a quadri rossi e blu è accovacciato in un minuscolo orto, mi fermo a guardarlo; si protegge dal sole cocente con un capello di paglia consumato.
Lo trovo intento a togliere le erbacce infestanti tra le file ordinate di insalata, peperoni, piselli.
Non si accorge della mia presenza tanto è intento a curare il piccolo vivaio.
Come nella vita sa benissimo che la gramigna e le altre erbe infestanti soffocano le piante da frutto e le verdure impedendo loro crescere e svilupparsi, talvolta soffocandole.
Quel contadino mi porta alla mente, con la sua fatica e il suo sudore, le difficoltà della vita e la necessità di estirpare atteggiamenti e amicizie che possano danneggiarci.
Attività che ognuno di noi deve avere la forza d’animo di realizzare per evitare che la nostra vita come i prodotti dell’orto del contadino, possa crescere sofferente.
La mia camminata prosegue alla ricerca di un po' di ristoro, ombra e riposo confortato dalla certezza che la vita di ognuno di noi ha i colori vivaci del campo di margherite e papaveri: è una sola e non possiamo permetterci di farcela scappare.