Blog di Dante Paolo Ferraris

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Il desiderio che appaga corpo e palato (I parte)

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peperoncinoDopo una serie di post su temi di drammatica attualità, voglio per un attimo volgere le spalle all'ipocrisia mediatica, tapparmi il naso per proteggermi dai miasmi dei potentini di turno e "stravaccarmi" un attimo su un post legato ai costumi tradizionali e magari un po' "piccanti" per rendere la lettura curiosa.
Ho avuto occasione nei giorni scorsi di assaggiare sia una serie di piatti arabi che caraibici; devo dire da uomo di forchetta che sono, non ho disdegnato assolutamente i sapori, i profumi e colori di questi piatti. La cosa particolare che mi ha insaporito la curiosità, uso questo lemma perché in tema con il post, è stato l'uso di molti ingredienti che nel dire "comune" definiamo afrodisiaci.
E qui il pensiero corre sui tipi di prodotti afrodisiaci, su come funzionano, sul perché si usano e su chi ne fa uso etc., e nasce questa mia piccola pillola che vi propino; tranquilli non è Viagra o prodotti similari.
Da bravo cultore del buon cibo e da Gran Priore della Confraternita del Grappolo e della Spiga devo francamente dirvi che ho sorriso non poco e mi sono un po' schifato nel leggere ciò che ho trovato in un libro del XVI secolo, "Il giardino profumato" dello sceicco di Tunisi Omar Ibn Muhammed al Nefzawi, il quale elargiva preziosi consigli su come aumentare la propria capacità sessuale.
Per aumentare gli ardori consiglia di mangiare ceci, quale cibo più efficace in amore. Può essere che nei secoli scorsi la flatulenza da questi prodotta potesse essere paragonata al richiamo animale di corteggiamento, e in tutta franchezza non ci trovo altre giustificazioni.
Ma consigliava anche di mangiare una frittata di cipolle e asparagi; l'unica cosa vera che dopo questa frittata (buonissima) non mi azzarderei a baciare qualcuno. Cita anche mirra e uova lesse (la mirra è una gommaresina aromatica, estratta da un arbusto del genere Commiphora, della famiglia delle Burseraceae), o bere latte di cammella con miele.
Masticare cannella e pepe in grani favorirebbe la virilità e secondo me arricchirebbe il portafoglio del proprio dentista.
Non limitandosi ai consigli racconta anche alcune prodezze sessuali ottenute con questi portentosi rimedi, come ad esempio quella del cavaliere Abou el Haidja, che deflorò ottanta vergini bevendo latte di capra con ceci e molte cipolle. Posso solo dire che ha avuto fortuna nel trovare ancora cosi tante vergini.
Ancor più inverosimili le vicissitudini sessuali raccontate sul suo compagno Abou el Heiloukh, che nutrendosi con carne e cipolle cotte, bevendo succo di cipolle con il miele, ottenne un effetto pari a trenta giorni di somministrazione di Viagra. E che dire poi del suo servo nero, che mangiando pane e trenta tuorli d'uovo, soddisfò la ninfomane Mouna per sessanta giorni fino a vederla cedere.
Di questi racconti da "mille una notte" l'unica certezza che ho, è che costoro avevano l'alito pesante e che io faccio solo difficoltà a pronunciarne i nomi.
Invece una mia amica marocchina mi ha confermato che spesso sulle tavole dei banchetti nuziali, soprattutto in alcune tribù, viene servita la "cantaridina", per aumentare il vigore dello sposo, (la cantaridina non è altro che polvere ottenuta dopo l'essiccazione di insetti della specie Lytta vesicatoria. E' in grado di irritare il rivestimento della vescica e dell'uretra, arrivando in certi casi a provocare casi di priapismo con erezione persistente), ho letto che l'abuso può provocare la morte del soggetto.
Ma sempre dal nostro libro, l'intruglio più interessante e stregonesco per combattere l'impotenza, è un composto di miele, zenzero, sciroppo d'aceto, elleboro, aglio, cannella, cardamomo, peperoni, piretro (Il piretro si ricava dai fiori di una pianta della famiglia delle Asteraceae, il Tanacetum cinerariifolium, è utilizzato come insetticida ma ha bassa tossicità) e lingue di passero (semplicemente orribile).
L'unica cosa certa è che nel mondo arabo antico, soprattutto quello medioevale, la ricerca di sostanze eccitanti per raggiungere l'apice dell'orgasmo portava i potenti di allora a contendersi i maggiori medici, lo testimonia il Trattato sui rapporti sessuali che uno dei più grandi medici e filosofi ebrei della storia, Mosè Maimonide dovette scrivere su ordinazione del nipote del grande Saladino, ove tratta in 19 capitoli l'utilità e i danni di narcotici ed afrodisiaci usati a scopi sessuali.
Fu lo stesso Mosè Maimonide a mettere in discussione la teoria di Galeno, benché rispettasse molti suoi insegnamenti. Galeno affermava che un uomo con il testicolo destro più grosso fa nascere figli e chi ha il sinistro più sviluppato concepisce figlie, sottolineando che tale teoria sarebbe valida anche per le mammelle, ciò non trovava riscontro nelle conoscenze mediche di Mosè Maimonide.
Ma altri prodotti "naturali" ben noti per le loro qualità afrodisiache, ovvero per la loro capacità di agire come stimolanti sessuali, secondo le tradizioni avrebbero questo fenomenale potere tra gli alimenti: acciughe,carciofi, ostriche, caviale, lardo, liquirizia, crema di vaniglia, chili, curry, cioccolato, cosce di rana, carne di struzzo, tartufi, pomodori, cetrioli, punte di asparago, nocciole, fragole, petali di rosa canditi, tutti prodotti che sono stuzzicanti al mio palato e che quando posso mangio. Se ciò fosse vero quanto loro attribuito io e chi sa a quanti altri dovremmo avere un desiderio perenne ed essere considerati dei novelli De Sade.
A proposito di quest'ultimo, a significare che non erano soltanto gli Arabi e altre popolazioni lontane a cercare prodotti "stimolanti", il celebre libertino amava dire " il cibo è funzionale al sesso e tutti gli eccessi a tavola sono autorizzati", che all'orecchio moderno parrebbe uno slogan che solo i fast food alla Mc Donalds potrebbero lanciare.
In una lettera alla moglie, scovata su internet rivela "una minestra nel brodo di 24 passerotti con riso e zafferano, un pasticcio di polpettine di carne di piccione macinata e accompagnata con fondi di carciofo, una crema alla vaniglia, tartufi alla provenzale, una tacchina guarnita di tartufi, uva al sugo, un battuto di petto di pernice farcito di tartufi e vino cotto, champagne, una composta all'ambra" sarebbero stati i piatti preferiti per la sua dieta erotica. Ma spesso troviamo nei suoi consigli l'uso della cantaridina.
Dall'uso degli uccelli come portata principe, guarniti con eccessi di spezie troviamo in De Sade l'uso dell'ambra, quella grigia, che è una sostanza fortemente odorosa prodotta dall'intestino dei capodogli, si avete capito è una secrezione boccale di quest'enorme cetaceo, non fate gli schifati perché questo rigurgito è utilizzato per la realizzazione di profumi.
Questa sostanza viene prodotta dai capodogli per difendere le mucose intestinali dai resti indigesti dei molluschi cefalopodi dei quali si cibano, Lasciata seccare al sole si ammorbidisce ed acquista la proprietà di fissare gli odori oltreché profumare. In passato era bruciata come incenso, perché sprigionava un odore gradevole ed ebbe fama di potente afrodisiaco e pare utilizzata anticamente anche per preparare dolci ed infusi.
Fortunatamente è divenuta estremamente rara, in quanto il capodoglio è una specie protetta e non può essere cacciato. L'ambra grigia oggi è ricavata sinteticamente e quella naturale è ricavata solo dagli animali che sono morti spiaggiati, ovvero in blocchi rigurgitati naturalmente di tanto in tanto, che possono galleggiare fino ad essere ritrovati sulle coste dell'Oceano Indiano (in India o sulle coste dell'Africa orientale). Nel periodo coloniale l'Ambra grigia costituiva un notevole cespite di esportazione della Somalia Italiana.
Un altro grande ed eclettico personaggio faceva uso esagerato di the alla menta naa-naa. Salvador Dalì non se la faceva mai mancare quale bevanda stimolante sessualmente, utilizzata ancora oggi in Marocco con il the verde ed addirittura utilizzato quale pianta aromatica per molti piatti di pesce.
Il medico del re di Francia Luigi XIV, che si chiamava La Framboisière, scrisse che "il carciofo scalda il sangue e lo eccita ai combattimenti amorosi". Il carciofo nel Medioevo, quando era ancora cardo, era proibito alle giovani fanciulle " inducendo il suo succo alle tentazioni del demonio".
Però curiosamente il succo fu usato anche come test di gravidanza e Castore Durante detto anche Castor Durante da Gualdo (Gualdo Tadino, 1529 – Viterbo, 1590 - medico, botanico e poeta italiano del Rinascimento) consigliava: " Alla donna si dia da bere il succo di foglie di carciofo, se lo vomiterà è gravida". Provare per credere intanto male non fa sicuramente.
Una curiosità sul carciofo e che se cucinati con le creste di gallo, secondo Caterina de Medici che lo propinava in amabili cenette al marito, risultava essere un intingolo utile per rianimare il membro del congiunto.
Ma a questo punto sorge spontanea la domanda: Esiste realmente la cucina afrodisiaca? Possono i cibi essere realmente afrodisiaci?
La risposta secondo l'Enciclopedia Britannica è: "La combinazione di varie reazioni sensoriali, la soddisfazione visuale alla vista di cibi appetitosi, la stimolazione olfattiva dei loro piacevoli odori e la gratificazione tattile che viene offerta ai meccanismi orali da piatti ricchi e saporiti, tende a portare verso uno stato di euforia generale favorevole all'espressione sessuale".
Allora se la risposta è Si e quindi esiste un'innegabile rapporto fra tavola e letto avevano ragione anche gli i Greci, che si scolavano litri di vino misto a zafferano, ma anche i romani che distesi sui loro triclini ingurgitavano litri del nettare di bacco misto a miele e zafferano, mentre schiavi e schiave li assecondavano in tutti i loro "desideri".
Sono un po' sconcertato però sui consigli che l'antico trattato indiano il Kamasutra consiglia per aumentare le proprie arti amatorie:" un uomo diventa virile se beve latte zuccherato a cui sono aggiunti una testa d'aglio, pepe e liquirizia" ed il solo pensiero di ingurgitare tale intruglio mi fa venire il "voltastomaco", ma anche consiglia di bere del latte in cui siano stati cotti testicoli di montone o capra addolciti con zucchero.
L'aglio secondo questo antico trattato, ma anche consigliato dal Talmud (libro ebraico della sapienza), è capace di scaldare il corpo e rendere più abbondante lo sperma, se ciò fosse vero con la quantità di bagna caoda che ingurgito ogni stagione invernale dovrei essere un torello focoso, ma così non è, pazienza, devo limitarmi in tal caso a dormire nei freddi inverni monferrini con la finestra aperta per non morire soffocato dei miei stessi miasmi da bagna caoda.
Il genere umano, da sempre dedito alla scoperta e alla ricerca in qualsiasi campo, da quello scientifico a quello culturale, si è avvicinato con curiosità quasi fanciullesca ad un mondo, quello dell'afrodisiaco, caratterizzato da mix fantasiosi ed esotici con un pizzico di magia e stregoneria che lo hanno portato ad estremizzare la ricerca dell'appagamento sessuale.



Fine I parte.