Blog di Dante Paolo Ferraris

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La terra degli dei (VI parte)

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greciaUna delle nostre prime mete partendo da Nauplia è Tirinto, un'antica città dell'Argolide, situata nel settore sud-orientale della piana di Argo. L'altura dove si ergeva l'antica città è aspra e dura. Un tappeto d'erba bruciata dal sole le fa da cornice. Solo poche agavi solitarie ed alte palme si ergono intorno. I pendii spogli e gli speroni rocciosi sono abitati da una flora bassa e legnosa come la ginestra spinosa. Tutt'intorno, dove la mano dell'uomo combatte contro l'aridità del terreno, invece si innalzano diverse varietà di piante, tra cui gli alberi da frutto come aranci e limoni ma soprattutto ulivi.
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Luci ed ombre a Torino (XLVIII parte)

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Rita SkeeterPercorriamo via delle Orfane e lentamente ci allontaniamo da piazza della Consolata. Sono molte le storie e le leggende che riguardano questa e alcune vie contigue. Una delle storie riguarda la chiesa di Sant'Agostino, sita nell'omonima via, all'angolo con via Santa Chiara. La chiesa originaria risale al XII secolo ed era dedicata ai santi apostoli Giacomo e Filippo. Integralmente ricostruita tra i secoli XVI e XVII secolo, venne poi assegnata all'Ordine di sant'Agostino. E' stata ristrutturata tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX dall'architetto Carlo Ceppi. In un pozzo appositamente scavato all'interno della chiesa, nel 1706, vennero sepolti i prigionieri francesi morti durante l'assedio della città. Si racconta che le loro anime, di notte, vaghino senza meta nelle strade intorno all'edificio religioso. La chiesa è a tre navate e conserva importanti monumenti funebri: quello del collezionista d'arte Cassiano dal Pozzo, e il mausoleo di Carlo Tommaso Maillard de Tournon, nato a Torino, il 21 dicembre 1668 e morto a Macao il 8 giugno 1710. Egli fu un cardinale e Legato pontificio per l'India e la Cina.
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Il mio piemonte: Rosazza

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RosazzaLa settimana volge al termine. Il cielo è turbato, diviso tra sole, nuvole livide e un vento che non sa dove andare. Raggiungo il biellese dove troverò degli amici per una nuova escursione, un nuovo viaggio tra le bellezze e i misteri del Piemonte.
Lele e Gian mi accolgono, benevolmente, sempre con il sorriso. Anche Pizza e Blog, due bellissimi cani meticci provenienti dal canile mi fanno festa. Blog ha la stazza e la fisionomia di un Rotwailler ma ha la dolcezza di un barboncino, il suo manto ricorda il colore della Nutella. Ha un morso forte, e la sua mole l'aiutano a vincere nei giochi di forza. Pizza invece è un cane raccolto da uno dei tanti appelli di ricerca nuova casa e arriva dal napoletano. Di quella terra calda e solare ha raccolto la voglia di saltare, giocare, fare permanentemente festa. Con il suo continuo abbaiare mi ricorda tanto il continuo pettegolezzo delle comari napoletane. Il manto è nero focato, certamente nel suo sangue, oltre l'esplosione vesuviana del carattere, ha preso molto dal Labrador, a cui molto assomiglia.
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La terra degli dei (V parte)

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greciaRaggiungiamo finalmente Nauplia, comune situato nella Argolide del Peloponneso, con alcune decina di migliaia di abitanti. Cerchiamo subito un alloggio per qualche giorno, infatti Nauplia dovrà essere luogo di relax fatto di spiagge, mare e lauti pasti, ma anche luogo di partenza per le nostre scoperte dell'Argolide. Troviamo alloggio in una piccola ed economica pensioncina, proprio nei pressi di Platìa Syntàgmatos, ossia piazza dello Statuto. Una grande camera con tre letti e servizi in camera. Non ci serve di più, visto che passeremo poco tempo in stanza. L'importante è che sia pulita e arieggiata. Andiamo quasi subito alla scoperta di questa cittadina che è stata dal 1829 al 1834, la prima capitale della Grecia indipendente; la capitale fu poi trasferita ad Atene. Secondo la mitologia Nauplia prese il nome dal suo fondatore, Nauplio, figlio del dio del mare Poseidone e della danaide Amimone.
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Luci ed ombre a Torino (XLVI parte)

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Peter MinusMentre mi incammino per via delle Tre Galline, cerco nella mia mente tutti i film da me conosciuti in cui vi siano scene girate al mercato di porta palazzo o al Balon e mi sovvengono: Vincere, film storico del 2009, diretto e sceneggiato da Marco Bellocchio; Razza Selvaggia di Pasquale Squitieri, del 1979 che narra la Torino vista dagli immigrati, sospesi tra illegalità e lotta per far valere i propri diritti; girato al Balon invece Ritorno a se stesso, film amatoriale muto di Fernando Cerchio, del 1934 ambientata nella Torino anni 30 del XX secolo, iI film racconta di un calzolaio del Balôn, umile venditore di scarpe usate; Italia a mano armata del 1976 regia di Marino Girolami, il film poliziesco inizia proprio con immagini di porta Palazzo; l'episodio del frigorifero del film di Monicelli Le coppie del 1970 dove la protagonista, interpretata da Monica Vitti, per pagare le rate del frigorifero si prostituisce sotto la tettoia del mercato dei contadini a porta Palazzo; Stanno tutti bene del 1990 di Giuseppe Tornatore; invece in Libero Burro del 1999 di Sergio Castellitto, alcune scene sono state girate oltreché a porta Palazzo anche all'arsenale della pace, il protagonista è un "terrone" estroverso, simpatico e pieno di idee in cerca di fortuna a Torino.
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Alla scoperta del "Body Shaving", il nuovo trend estivo maschile

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body shavingNon ho molto tempo nè denaro per permettermi delle ferie in luoghi di villeggiatura. Ogni tanto, mi concedo la libertà di una fuga al mare o in montagna, una giornata di relax, poche ore lontano da casa.
In una di queste giornate, passate in un'amena cittadina ligure di villeggiatura, passeggiavo contemplando il cielo terso su un mare che sembrava un tavolo da biliardo. Lo sguardo cadde sui bagnanti, giovani ed anziani che si divertivano e si "rosolavano" sotto un cocente sole. Mentre i bambini giocavano sul bagnasciuga costruendo castelli di sabbia, non lontano dagli sguardi attenti di mamme e nonne, signore attempate che si dilettavano in frivole letture rosa sotto gli ombrelloni colorati, sdraiate comodamente vicino al consorte.
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Da un capolavoro all'altro alla mostra di Palazzo Ducale

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Mostra impressionisti a GenovaColgo l'occasione di un viaggio a Genova per inoltrarmi negli splendidi locali di Palazzo Ducale per ammirare una delle tante esposizioni di grandi pittori. Ed eccomi varcare lo splendido palazzo e salirne le scale.
È un palazzo molto bello, si affaccia da un lato su piazza Matteotti, una delle principali piazze di Genova. Posta a poche decine di metri di distanza della cattedrale di San Lorenzo. Su di essa si affacciano oltre il Palazzo Ducale, anche la Chiesa del Gesù e il palazzo dell'arcivescovado. E sull'altro su piazza De Ferrari. Quest'ultima è il fulcro commerciale, finanziario ed economico, oltre ad essere principale punto di riferimento in occasione degli eventi più importanti della vita cittadina. Da essa si ramificano alcune delle maggiori vie del centro, fra cui via XX Settembre e via Dante. Al centro della piazza dal 1936 è collocata la grande fontana, disegnata dall'architetto Giuseppe Crosa di Vergagni,divenuta ben presto uno dei principali simboli cittadini.
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Luci ed ombre a Torino (XLVII parte)

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Ron Weasley e Hermione GrangerVicino a via Franco Bonelli, ed esattamente in via Sant'Agostino vi è l'omonima chiesa. Essa è stata costruita tra il 1551 e il 1582, consacrata nel 1643. Tra la metà del XVIII e XIX secolo è internamente rimaneggiata da Carlo Ceppi. Essa sorge sul luogo dell'antica chiesa dedicata ai santi Giacomo e Filippo risalente al IX secolo. La facciata è maestosa, e benché collocata in una via stretta viene comunque evidenziato il suo stile architettonico manierista. Scandita da paraste corinzie, l'accesso al grande portone è preceduto da una bella scalinata. L'interno a tre navate conserva stupende tele del settecento ed alcune sepolture, tra le quali spicca il cenotafio realizzato da Ludovico Vanello nel 1578 per il viaggiatore e collezionista d'arte biellese, Cassiano del Pozzo.
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Il pittore dell'acqua

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Impression, soleil levantÈ una giornata d'inverno dai colori grigi e un freddo secco e pungente. Decido di andare a vedere un'importante mostra di pittura alla G.A.M. di Torino. Ne hanno scritto tutti i giornali, ne hanno parlato amici e conoscenti. Questi quadri ho già avuto modo di vederli al Museo d'Orsay a Parigi, ma voglio rivederli all'interno di una cornice diversa.
Giunto a Torino con il mio amico Daniele, dopo aver cercato un parcheggio libero per diverso tempo, ci avventuriamo verso la Galleria d'Arte Moderna. La coda alla biglietteria è lunghissima, per fortuna avevamo prenotato una visita guidata e pertanto riusciamo ad entrare abbastanza agevolmente. La guida ci consegna gli auricolari e con lei ci inoltriamo nel mondo di Claude Oscar Monet. È un viaggio interessante ed esaltante. Mentre la guida ripercorre la vita del pittore, raccontandone i momenti più salienti, io mi abbandono a osservare i capolavori del più grande artista dell'Impressionismo.
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Chiaroscuri nella città eterna (XVII ed ultima parte)

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RomaRaggiungo viale Luigi Einaudi nei pressi delle terme di Diocleziano; qui quasi nascosto da alti alberi di leccio, e da una lunga serie di orribili edicole dove antiquari e rigattieri vendono la loro mercanzia c'è l'ultimo obelisco del mio tour. I giardinetti, sono poco curati, quasi tetri e bui per colpa delle frondose piante dei lecci, tra i quali rami si nascondono centinaia di storni. Il loro guano non solo ricopre l'arido terreno, ma anche panchine e l'obelisco di Dogali. Dove una volta cresceva l'erba, ora pare vi sia una brutta asfaltatura color marrone.
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Luci ed ombre a Torino (XLV parte)

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Susan BonesPercorrendo via della Basilica, nell'isolato Santa Chiara mi ritrovo davanti al maestoso, quanto decadente portone di Palazzo dei Cavalieri. Questa costruzione comprende anche la Basilica Mauriziana e l'ospedale Mauriziano. L'edificio è stato costruito verso il 1575 per ospitare i locali di rappresentanza dell'ospedale.
Dopo il trasferimento dell'ospedale in altro luogo, nel 1890, Lorenzo Rivetti realizzò la galleria commerciale Umberto I, con negozi al piano terreno e i magazzini al primo piano. Dell'antica struttura rimangono il palazzo dei Cavalieri e l'antica farmacia posta nella galleria. Quest'ultima collega via della Basilica con piazza della Repubblica.
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