Blog di Dante Paolo Ferraris

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Alla scoperta della generazione fluida

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Generazione FluidaAscolto, involontariamente una discussione tra giovani ragazzi, seduti sullo stesso treno regionale che da Milano porta a Genova.
Sono due ragazzi e una ragazza, intorno ai vent'anni. Lei, alta, capelli lunghi neri e lucidi, un viso chiaro con un leggero trucco che ne evidenzia la giovane età, due occhi scuri, con due ciglia lunghe e nere, un naso delicato, sottile e aggraziato su una bocca piccola con due labbra fini e rosee. Veste con un jeans sdrucito e attillato, una camicetta chiara e sottile che mette in evidenza le dolci forme di un piccolo seno. Orecchini vistosi e scuri pendono dai lobi delle due piccole e chiare orecchie. Un paio di scarpe da ginnastica in tela rosa, senza calzini completano l'abbigliamento. Una borsa enorme e colorata, contiene anche i libri di scuola che ne fuoriescono.
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La terra degli dei (IX parte)

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greciaDopo un lungo viaggio raggiungiamo la città di Atene, una metropoli cosmopolita, centro economico e culturale della Grecia.
È nota in tutto il mondo per la nascita della democrazia, per essere stata la sede dell'accademia di Platone e del liceo di Aristotele, oltre che aver dato i natali a tanti illustri personaggi come Socrate, Pericle, Sofocle. Fu una fiorente polis, considerata la culla della civiltà occidentale.
La prima tappa è arrivare al piccolo albergo che i miei compagni di viaggio hanno trovato e prenotato. La cosa che più impressiona arrivando ad Atene è il caos: le strade sono intasate da automobili strombazzanti, dalla folla caotica di turisti che si aggirano come perduti. Ma entrando nei quartieri centrali, dove le vie si fanno più strette e gli alti palazzi non permettono al sole di penetrarvi, mi colpisce soprattutto l'odore. Un odore intenso, quasi nauseabondo, un miscuglio di puzze provenienti da piccoli locali di ristoro e chissà da cos'altro!
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La palestra e gli spornosexual

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SpornoSexualIl gelo si è appropriato della notte, si esibisce anche questa mattina congelandomi le mani, mentre cerco di sghiacciare il parabrezza dell'auto che dovrà portarmi in città. Il freddo e il gelo pare stamane abbiano rallentato i movimenti di tante persone. Ormai sulla strada che mi condurrà in palestra vedo il sole, che imperterrito incassa secondi preziosi lassù, nel cielo, nel tentativo di offrirmi una bella e luminosa giornata. Io tento di aiutarlo, ascoltando dall'autoradio le canzoni di uno dei miei cantanti preferiti.
Da qualche tempo, sono costretto a frequentare una palestra cittadina, almeno bisettimanalmente, nel tentativo di ridurre i miei dolori alla schiena, dovuti ad un ernia e una discopatia che si sono impadroniti del mio vivere quotidiano.
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Il Mio Piemonte: Bosco Marengo

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Bosco MarengoAnche questa settimana è arrivato il week end, accarezzato finalmente dallo sguardo del sole. L'aria del mattino è spumeggiante, ho voglia di abbandonarmi e riposarmi alla rassicurante dolcezza della primavera. Non ho voglia di fare tanta strada in auto; ho solo voglia di assaporare i profumi della campagna ed immergermi in un percorso storico.
Dal balcone di casa, ammirando i campi con il grano appena germogliato, sento l'odore di primavera pervadermi, accompagnato dai primi cinguettii. All'orizzonte nuvole dispettose a un sole capriccioso, riempiono l'aria di quello strano profumo inebriante che mi è mancato per tutto l'inverno. Se oggi passerà qualche nuvola in cielo sarà solo per ricordarmi quanto è bello il sole.
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La terra degli dei (VII parte)

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greciaIl caldo afoso mi porta un po' di mal di testa e la forte luce mi obnubila la vista, ma ciò non mi impedisce di poter vedere uno delle più belle città della storia greca, benché ridotta a rudere. Già da lontano, posso ammirare, nascosta da secche sterpaglie la collina con in cima l'acropoli. Raggiungiamo così la monumentale entrata della rocca. La "Porta dei Leoni" dà accesso a Micene, antica città e capitale dell'Argolide. La porta risale al 1300 a.C. circa, e fa parte del sistema di fortificazioni delle mura ciclopiche della città, che ai nostri occhi pare persino incredibile che esseri umani con poche attrezzature edili siano riusciti a edificare soprapponendo immensi macigni squadrati. Sulla sommità della porta è posta una grande lastra di pietra triangolare con due leoni (o leonesse) dalle teste mutilate ed affiancati in piedi sulle zampe anteriori.
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La rivincita dei Nerd

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nerdNe conoscevo l'esistenza, ne avevo visto qualcuno, talvolta ho pensato di esserlo anch'io. Lo sfigato, il solitario disprezzato, colui che è solo d'impiccio: il Nerd. Non li trovi solo nelle grandi città, ma anche in quelle di provincia e nei piccoli paesi. Colui che non gioca a pallone, non va alle feste degli amici perché si sente a disagio, che guarda le ragazze ansimando ma non ha il coraggio dell'approccio. L'immaginario collettivo lo vuole magro, jeans, camicia maniche corte bianca o a quadri, oppure t-shirt colorate con disegni semplici, colorito bianco, braccia sottili e lunghe prive di muscoletti, scarpe da ginnastica comuni, taglio di capello corto e senza una piega particolare, sguardo permanentemente stupefatto e gli immancabili occhiali dalla montatura nera. Poche parole, tendenzialmente le essenziali, risponde solo a domanda e quando risponde propina una lunga serie di conoscenze e valutazioni quasi fosse un'enciclopedia umana.
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Il mio Piemonte: Priorato Cluniacense di San Pietro e Paolo

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Prioratoo CluniacenseStamattina il cielo azzurro ha trovato un po di spazio tra le nuvole, ma il sole si farà spazio e renderà questa giornata autunnale semplicemente fantastica.
La giornata è dedicata ad un giro "fuori porta" alla scoperta di un monastero cluniacense.
Raggiungo così il piccolo borgo, posto nella pianura biellese. Mi attende Gian, un amico, titolare di un blog di viaggi, "viaggia e scopri", è uno dei più quotati travel blogger italiani e con lui mi reco a visitare il Priorato Cluniacense di Castelletto Cervo. Il priorato è anche conosciuto come monastero cluniacense di San Pietro della Garella, anche se il suo vero nome è Priorato cluniacense dei Santissimi Pietro e Paolo di Castelletto Cervo.
Raggiungiamo il cortile dell'antico cenobio, parcheggiamo in cortile, che un tempo doveva essere il giardino del chiostro del monastero.
Una anziana signora ci accoglie, scusandosi di non essere in grado da farci da guida alla visita nella chiesa.
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La terra degli dei (VIII parte)

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greciaIl nostro tour nella Grecia antica continua con una visita alle vestigia di Epidauro, un comune sempre dell'Argolide. Questa zona è conosciuta principalmente per il suo santuario dedicato ad Asclepio e per il suo teatro, ancora oggi utilizzato.
Visitiamo il teatro in una giornata caldissima, pare che anche il capellino che indosso sia trafitto dai raggi del sole. Mentre i miei compagni di viaggio s'aggirano tra gli enormi spazi del teatro, quasi volessero impersonificare gli antichi attori, io mi siedo sulle gradinate ad ammirare le grandi spazi che occupa. Il teatro fu realizzato nel 350 a.C. su progetto dell'architetto Policleto il Giovane. Si racconta che nessun teatro avesse uguali per perfezione e armonia di proporzioni architettoniche e per l'eccezionale acustica. Infatti dalla mia posizione della curvatura della cavea (koilon), ossia le gradinate dove prendevano posto gli spettatori per assistere alle rappresentazioni, ai giochi, o ad altri intrattenimenti, l'acustica è perfetta, tanto da sentire perfettamente i chiacchiericci di chi sta nell'area destinata al palcoscenico (logeion).
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Merman

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MermanHairOggi sono in compagnia di Marco ed Erika in uno di quei nuovi locali che vanno tanto di moda a Torino. L'ambiente richiama un format moderno e allegro ma il menù è tradizionale: oltre agli hamburger di carne piemontese, il locale serve anche robiole al forno, carne cruda battuta al coltello, acciughe in salsa verde e rossa, dolci tipici come bônet e panna cotta, vini piemontesi e altre bevande prodotte in Piemonte. Anche i nomi dei piatti sono in dialetto piemontese, dal più semplice degli hamburger, solo con insalata e pomodoro è Chiel, cioè "lui", poi c'è il Gaute Mac Da Suta, "levati da sotto" con cipolla, o il Sensa Cognisun, con bagna caôda.
Osservo una coppia di ragazzi che si siedono al nostro fianco mentre mi gusto il mio panino e sorseggio un buon bicchiere di vino nero. Apparentemente nulla di strano, tranne che lui ha i capelli e la barba, con i colori che ricordano le sfumature del mare: dal verde acqua al blu.
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Il Mio Piemonte: a Miradolo tra memorie caravaggesche ed alessandrine

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MiradoloLa sveglia suona alla solita ora. Mi alzo dal letto con difficoltà, le giunture e tutte le ossa ormai scricchiolano, segno che le primavere passano. Mi affaccio dalla finestra, il sole affiora maestoso all'orizzonte dietro le prime colline del Monferrato. Promette una giornata splendente, capace di sciogliere il freddo pungente delle mattine di marzo. La colazione è rapida, ho voglia di uscire a godermi la bella giornata che si sta annunciando. Faccio fatica a decidermi se vestirmi con abbigliamento pesante o con dei capi già primaverili, come mi indica il calendario. Opto per vestirmi leggero ma di portarmi appresso una giacca più pesante. Il viaggio di oggi non è breve e sento la necessità di un caffè, ho scelto di ascoltare un cd di un cantante poco conosciuto: Davide Carone. Le sue canzoni mi allietano il viaggio e mi fanno dimenticare il caffè, che comunque assaporerò al mio arrivo. La mia meta di oggi è la mostra, ideata e curata da Vittorio Sgarbi, "Caravaggio e il suo tempo" all'interno del castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo.
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Luci ed ombre a Torino (LVIII ed ultima parte)

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UnciUnciUnci-Unci è un folletto o meglio un Goblin che ho conosciuto molto tempo fa, durante la mia permanenza nella Hogwarts torinese. E se la Rowling nel racconto lo definisce una piccola creatura umanoide dall'intelligenza straordinaria che ha dita lunghe, piedi grandi e corpo tozzo ma che dispone di un potente potere magico, l'Unci-Unci torinese, di magico non ha nulla se non l'essere spocchioso. E se nel romanzo lavora alla Gringott, la banca dei maghi, costui invece lavora in proprio. Nel romanzio, da secoli i Goblin controllano la Gringott, ossia la banca dei maghi, Unci-Unci torinese e i suoi amici mangiamorte da poco invece controllano la Hogwarts torinese, ma forse la controllavano già da prima, solo che non in maniera pubblica.
Dopo essersi salutati, insieme attraversiamo corso Vittorio Emanuele II, Unci-Unci mi invita a prendere un caffè, considerato che ho ancora un po' di tempo prima della partenza del treno, accetto volentieri.
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