Collegno
Mercoledì 17 Marzo 2021 13:45
 Raggiungo quindi Collegno, chiamata in origine denominata Collegium Ad Quintum perché posta a cinque miglia da Augusta Taurinorum lungo il tracciato della strada romana delle Gallie. Collegium Ad Quintum, poi Ad Quintum scomparve lasciando posto a Collegium che divenne infine Collegno; infatti la storiografia ufficiale fa risalire la nascita di Collegno a duemila anni fa quando, in epoca romana, costituiva una tappa mansio, cioè una stazione di fermata per i viaggiatori diretti verso la Gallia.
Il primo insediamento a cui risale l'attribuzione di Collegium sorse all'incirca nell'80 d.C forse ove oggi è situata la Chiesa di San Massimo. E sempre tra quest'area e Rivoli avrebbe avuto luogo la sanguinosa battaglia tra gli eserciti di Massenzio e Costantino nel 312 che vide la morte di 100.000 uomini.
Successivamente, sempre in questa zona, si insediò nel VI secolo una "fara" longobarda, ossia un villaggio. Nel 950 Collegno e il suo territorio passò sotto il controllo dei Marchesi di Susa e poi nel 1046 divenne feudo dei Savoia e da questo momento ne seguì le sorti.
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Bergamo (I parte)
Lunedì 01 Marzo 2021 11:58
 Il viaggio in treno per raggiungere Bergamo dalla mia città è stato tutt'altro che comodo e veloce. Ho dovuto cambiare tre treni regionali e viaggiare su carrozze che forse sono più anziane del sottoscritto e con tutti gli acciacchi dell'età, della manutenzione in economia e della scarsa educazione dei viaggiatori, sono effettivamente fatiscenti.
La stazione di Bergamo mi accoglie con un bel sole e subito mi si presenta una città ordinata e decorosa.
Il mio alloggio per qualche giorno è nella Città Alta che dalla stazione ferroviaria non è vicinissima ma che comunque voglio percorrere a piedi per iniziare ad orientarmi e assaporare i profumi bergamaschi.
Raggiungo così la stazione della funicolare infatti Bergamo è conosciuta soprattutto per la particolarità dei suoi due nuclei urbani: la Città Alta, ossia il borgo antico circondato dalle mura venete che si trova sulla collina, e la Città Bassa, collocata ai piedi dell'altura, che rappresenta la parte moderna.
Queste due realtà sono collegate fin dal 1887 da una funicolare, inizialmente concepita per collegare la Città Alta con la città bassa e per fronteggiare lo spopolamento dovuto dalla crisi economica avvenuta dopo il trasferimento delle principali attività amministrative nella zona Bassa che era in continuo sviluppo. Furono numerosi i progetti presentati e dopo lunghi dibattiti, fu accettata l'idea dell'ingegnere Alessandro Ferretti di costruire una funicolare che collegava viale Vittorio Emanuele con piazza Mercato delle Scarpe.
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Il mio Piemonte: Caresana
Mercoledì 17 Febbraio 2021 11:39
 Le mattine dopo piogge e temporali sfoggiano un cielo sempre più blu. Il fresco buongiorno e un giallo sole che presto scalderà la giornata mi accompagnerà nella giornata, mentre in auto mi dirigo a Caresana. La strada è scortata ai lati da distese di risaie allagate, ove presto cresceranno ogni tipo di riso, coltura tipica della zona.
Si intravedono le prime case di Caresana, che oggi una circonvallazione ne abbandona il percorso per il suo centro storico. Posso così solo tentare di riconoscere a debita distanza il tozzo campanile della Chiesa Parrocchiale di San Matteo apostolo, più difficile vedere il piccolo campanile della Chiesa di San Rocco e della Chiesa di Santa Maria Assunta, mentre la bella Chiesetta della Confraternita di San Giorgio, mi si prospetta innanzi.
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A zonzo con il calessino (XXXX ed ultima parte)
Lunedì 01 Febbraio 2021 11:58
 Il tempo di svegliarci, fare una rapida colazione, caricare i bagagli sui nostri calessini che sono in attesa di percorre l'ultima tappa, che già salutiamo Pavia e ci ritroviamo lungo la strada ex statale 35 in direzione di Milano. Un cartello stradale mi ricorda che transiteremo nei pressi della Certosa di Pavia. Basta un breve cenno a Gian e alle due ragazze che ci seguono sul loro potente mezzo gemello a tre ruote, che decidiamo di fare una breve sosta in questo antico e affascinante luogo. Vuol dire che attraverseremo rapidamente Milano per consegnare i due calessini entro l'ora prefissata.
Certosa di Pavia è un comune situato nei pressi del Naviglio Pavese, ed il Borgo prende il nome dal monastero certosino situato sul suo territorio. Il comune fu fondato nel 1929 dall'unione dei comuni di Torre del Mangano, Torriano e Borgarello, quest'ultimo si rese nuovamente autonomo nel 1958. La nascita d'importanti industrie nelle vicine città e paesi, assieme alla strada statale che attraversa il Borgo e unisce Milano a Pavia diedero un rapido sviluppo al comune di Certosa di Pavia.
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Il mio Piemonte: Aramengo
Domenica 17 Gennaio 2021 10:36
 La giornata si presenta già afosa al mattino presto, preferisco pertanto di concedermi un breve giro sulle colline del basso Monferrato. È bello salire e scendere da verdi colline, girarci in torno e scoprire nuove vallette, ove torrenti e rii sono accompagnati da roverelle, pioppi e salici. La campagna è un alternarsi di colture diverse e da boschi di latifoglie.
Raggiungo così Aramengo, il cui toponimo, qualcuno afferma avrebbe origini romane, derivando da Ara Mea divenuto poi Aramengum in epoca longobarda con l'aggiunta del suffisso –engo. Altri affermano invece che l'origine del nome debba essere collegata ad una voce germanico, dato il suffisso -engo, ossia dal tedesco -ing, la cui radice potrebbe indicare un nome personale, sempre di origine tedesca. Comunque sia, non è ancora ben definita l'origine.
La mia curiosità invece è nel modo di dire che ancor oggi si dice vai a “ramengo” espressione che equivale ad andare in rovina, in bancarotta. Un esclamazione volgare di stizza per mandare qualcuno al diavolo.
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Eremo Sant'Alberto di Butrio
Martedì 09 Marzo 2021 11:26
 Sono passati trent'anni dall'ultima volta che avevo percorso queste strette strade che si snodano tra le colline sulla sponda destra del torrente Staffora.
La strada è la stessa di allora, tortuosa e affascinante, il paesaggio intorno è lo stesso, verdi campi si alternano a boschetti e le case sembrano incollate ai dolci crinali delle colline.
Proprio qualche giorno fa, mi era tornata alla memoria questo posto e mia sorella mi aveva sollecitato a ritornarci, ricordandomi che proprio quell'ultima volta fu la data e il luogo del suo matrimonio. L'unica cosa che trovo cambiata è l'area adiacente all'Eremo di Sant'Alberto di Butrio, risistemata, più accogliente e scenografico, un luogo già di per sé magico.
Il grande cortile ospita una serie di tavoli e panche, poste all'ombra sotto frondosi alberi, dove pellegrini, devoti e turisti si riposano, rinfrescati da una leggera brezza che si è alzata.
Anch'io prima di accedere all'Eremo mi godo nel silenzio del luogo il panorama e ripercorro con la mente la storia dell'Eremo e del suo importante abitante: Sant'Alberto.
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Il mio Piemonte: Coniolo
Giovedì 25 Febbraio 2021 11:40
 Coniolo anticamente chiamato Ponte de Cuniolo, ha il suo territorio che si estende sulle due rive del fiume Po. Il territorio sulla sponda destra è collinare e sull'altra totalmente pianeggiante. Il centro abitato è tutto in zona collinare, compresa la frazione Bricco e Coniolo nuovo.
Fu feudo dei marchesi del Monferrato e ne seguì le sorti e le sue vicende storiche. Durante il periodo fascista il comune fu soppresso e incorporato da Pontestura, ma tornò indipendente nel 1848.
L'attuale centro del paese è edificato sulla costa del rilievo collinare, in posizione molto panoramica. Un tempo il capoluogo era invece posto su un rilievo più basso, più vicino al fiume Po su cui insisteva, oltre le case, la chiesa e il castello, tutto ormai scomparso. Del castello restano oggi alcuni ruderi della cinta fortificata.
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Il mio Piemonte: Massino Visconti
Martedì 09 Febbraio 2021 11:38
 Raggiungo comodamente in auto l'antico di Borgo di Massino Visconti, di cui si ha la prima notizia storica nell'865, quando il Conte Ermenulfo prometteva a Angelberga, moglie dell'Imperatore Ludovico II, di cederle tutte le sue proprietà se egli avesse mediato per la conferma imperiale sul monastero di Massino.
Alla morte di Angelberga, la corte di Massino che gli era stata concessa in beneficio del marito Imperatore, fu per testamento legata al monastero di San Sisto di Piacenza con il vincolo di mantenere monaci o canonici nell'Abbazia.
L'Abbazia fu poi ceduta nel 883 al monastero svizzero di San Gallo.
Ma la sua storia è più antica, come forse lo testimonia il toponimo Massino, derivante dal diminutivo longobardo di Massa, ossia piccolo podere, mentre il determinante Visconti è stato aggiunto nel 1943 connesso alla nota famiglia milanese originaria di questo luogo.
Il Borgo, subì quindi la dominazione romana prima, longobarda poi, ed alla seconda la tradizione vuole che il Re Desiderio, volle purificare e riconsacrare al culto cristiano un tempio pagano che vi era stato costruito.
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Il mio Piemonte: Candia Canavese
Lunedì 25 Gennaio 2021 11:58
 Dicono che quando qualcuno si alza presto per fare qualcosa di utile, abbia l'ora in bocca. Io non rappresento di sicuro questa categorie di persone, anche se mi alzo sempre poco dopo l'alba. Stamattina in particolare, ho voluto essere mattiniero per raggiungere un Borgo piemontese, il cui nome deriva dal patrominico romano Candidus.
La strada è assai lunga anche se non particolarmente disagevole. Raggiungo così Candia Canavese che il sole già alto e scalda abbondantemente la giornata.
L'epoca di fondazione di Candia è romana, anche se preesistevano sulle sponde del suo lago insediamenti palafittici. Conferme dell'origine romana del luogo non deriverebbe solo dal toponimo, ma anche da alcuni reperti archeologici rinvenuti sul suo territorio.
In periodo Medioevale Candia fu al centro di aspre lotte, soprattutto durante i secoli XIII e XIV, quando il Vescovo Conte di Ivrea, il Marchese di Monferrato ed il Principe d'Acaia si contesero il controllo di questo lembo di terra canavese. Nella seconda metà del XIII secolo, Guglielmo VII del Monferrato cercò di sottomettere il Canavese, il Vescovo lo scomunicò insieme e ai suoi alleati che erano i signori di Candia e Castiglione. Qui i Marchesi del Monferrato vi consolidarono la loro Signoria durata fino alla pace di Cherasco del 1631 dove subentrarono i Savoia. Ciò non tolse che dal ‘XIV al XVIII secolo il Borgo di Candia subì continui assedi e distruzioni del territorio.
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Il mio Piemonte: Belgirate
Sabato 09 Gennaio 2021 10:36
 La giornata è splendida per non fare un escursione in un luogo in cui si possa godere di una eccezionale posizione panoramica. Infatti, viaggiando in autostrada raggiungo Belgirate.
Il bel Borgo lagunare è posto incastonato nel promontorio, costituito dal versante orientale del colle della Motta Rossa, che separa il bacino inferiore del Lago Maggiore dal Golfo Borromeo. Il luogo per molti anni fu abitato da pescatori e contadini e subì per diverso tempo una forte emigrazione. Infatti, per i belgiratesi come per gli altri abitanti del Vergante, molte persone si adattarono a fare il mestiere dell'ombrellaio. Curioso il soprannome che ai belgiratesi venne appioppato i "sciatt" ossia i rospi.
I ritrovamenti archeologici d'epoca romana imperiale attestano la presenza e la frequentazione di questi luoghi. La prima attestazione riguardante Belgirate risale al XII secolo. Nel Medioevo fece parte del feudo del Vergante di cui seguì le sorti, appartenendo dapprima ai Visconti poi ai Borromeo che l'ebbero infeudata dal 1441 fino alla fine del XVIII secolo, quando ebbe fine il sistema feudale.
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