Blog di Dante Paolo Ferraris

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Un cubano in Mandrogna (V parte)

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WilmerWilmer è inizialmente affascinato da una città costruita sull'acqua, ma presto si stanca in questo dedalo di vie, anzi, di calle troppo strette. Il caos opprimente è dovuto alla moltitudine di turisti che quasi in ogni periodo dell'anno affollano la laguna. Invece per me Venezia è come un sogno, mi riempie gli occhi, mi altera la percezione del tempo rallentandone impercettibilmente lo scorrere, dandomi la sensazione di trovarsi in un luogo misterioso e mozzafiato. In passato, all'epoca del mio servizio militare di leva, è stato luogo di fuga privilegiato per tutte le domeniche che avevo libere.
A piedi raggiungiamo Piazza San Marco da Piazzale Roma, girovagando per le strette stradine e le antiche piazze, ma dopo un po' ci si stanca a vedere negozi di souvenir, tutti uguali e tutti con la stessa merce. Attira più l'attenzione il barcone trasformato in negozio di frutta e verdura, o le pilotine dei Vigili urbani o dei Vigili del fuoco che in sirena sfrecciano sull'acqua dei vari canali veneziani.
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All'ombra di Napoleone (VIII parte)

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ParigiLa chiesa di Saint-Pierre-de-Montmartre è la meno conosciuta ed anche la meno visitata delle due chiese principali di Montmartre, l'altra è la famosa basilica del Sacro Cuore, ma arrampicandoci su per il noto quartiere parigino l'abbiamo notata e benché la facciata non ci raccontasse nulla di particolare, da una attenta lettura dei cartelli di descrizione posti fuori dalla cancellata, abbiamo raccolto notizie curiose che ci hanno spinto a varcarne la soglia.
Storicamente è la più importante ed è una delle più antiche chiese di Parigi. Secondo la tradizione cattolica, la chiesa venne eretta nel luogo dove fu fondata la Compagnia di Gesù, i cui accoliti sono comunemente noti come gesuiti e ciò già bastava per nutrire la mia curiosità.
Abbandonato per qualche minuto S., a cui l'odore d'incenso dà particolarmente fastidio, con R. entriamo alla ricerca della pietra tombale della regina di Francia Adelaide di Savoia, sposa di Luigi VI il Grosso e fondatrice dell'abbazia delle Benedettine del Sacro Cuore di Montmartre.
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Un cubano in Mandrogna (IV parte)

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WilmerNon puoi non portare uno dei tuoi amici, soprattutto se straniero a vedere Venezia, città triste ma affascinante.
Intanto iniziamo la ricerca di un biglietto aereo per rientrare a Cuba che appare da subito una fatica esagerata visto che la nostra agenzia di riferimento trova biglietti carissimi e con voli oltre il trentesimo giorno dalla scadenza del permesso di soggiorno.
Wilmer è permanentemente attaccato al personal computer a colloquiare con i suoi amici ballerini in giro per il mondo, un lusso che da Cuba non può permettersi. Anche il numero delle "amicizie" che si è fatto sul profilo di facebook è incredibile, anche se sa benissimo che sarà poi inutilizzabile quando rientrerà a casa.
Mio padre si sta divertendo come un "matto" a fargli provare tutti i tipi di condimenti e di pasta; ogni giorno ne propone uno nuovo e non riesco a comprendere come fanno ad intendersela così bene.
Il programma del viaggio a Venezia è diviso in cinque tappe, di cui la prima a Milano per vedere i voli disponibili, la seconda a Brescia per incontrare una conoscente di Wilmer che non vede da tempo e che comunque non vedrà perché risulta irreperibile, la terza con pernotto annesso è a Gardaland.
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All'ombra di Napoleone (VII parte)

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ParigiA chiunque citi il Tunnel de l'Alma, viene in mente il tragico incidente occorso alla Principessa Diana a fine serata del 30 agosto 1997.
Diana Spencer e Dody Al Fayed escono dall'Hotel Ritz di Parigi, Place Vendôme, e sulla loro auto seguono la riva destra della Senna. Poco dopo mezzanotte imboccano il Tunnel de l'Alma seguiti da diversi fotografi e cronisti. La loro fuga dai flash si trasforma in tragedia. R&S ed io non possiamo non andare a fare due passi per omaggiare il monumento posto sopra all'ingresso del Tunnel de l'Alma e osservare con discrezione quanti ammiratori la Principessa Diana abbia ancora a distanza di 14 anni dall'evento che condusse alla morte i due innamorati. Tanti fiori rossi, tante fotografie e tante scritte dentro a cuori disegnati sul freddo cemento della spalletta del tunnel, mentre ancora le fotografie sono appese dagli ammiratori sulla lapide che ricorda avvenimento.
Dopo aver fatto questi due passi ad omaggiare i due sventurati innamorati, “costringo” R&S a seguirmi invece alla ricerca del Ponte de l'Alma.
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Un cubano in Mandrogna (III parte)

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WilmerPortare un ragazzo cubano in giro per l'Italia è come portare un bambino in un negozio di giocattoli, quello che cerca non è mai quello che tu vorresti ti chiedesse.
Il mio obbiettivo era fargli visitare il maggior numero di luoghi italiani famosi in tutto il mondo, ed è per questo motivo che organizzo un viaggio alla scoperta di Pisa e Firenze.
Partenza la mattina presto, una colazione in autogrill, si perde quasi un ora a guardare gli scaffali di dolci, giochi e alimentari.
Si parcheggia nei pressi del centro di Pisa ed entriamo valicando le antiche porte direttamente in Piazza dei Miracoli.
Lo sguardo è perso. Tento di raccontargli la storia di Pisa e dei suoi monumenti e capisco che non mi ascolta, i suoi occhi vagano cercando di catturare tutto quello che è possibile vedere per memorizzarlo. Come un bambino, si fa ritrarre in fotografia in tutte le pose classiche che tutti i turisti fanno a Pisa.
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Lasciamoci trascinare

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vitaLa vita è strana e complicata...
Passi intere giornate a farti domande e a darti delle risposte, poi succede che la vita ti da delle risposte che non ti saresti aspettato o che nemmeno ti eri immaginato. Questo un po' perché accadono cose che non avresti avuto idea che sarebbero successe, nemmeno con la più florida fantasia. Passiamo gran parte del nostro tempo ad arrovellarci il cervello con domande, supposizioni, fantasie... cercando di capire. E poi ci riesci? Io quasi mai; anzi, il più delle volte sono rimasto "scottato" proprio dalle persone più vicine e che ritenevo amiche! A questo punto perché porci tante domande? perché non vivere la vita come ci si propone giorno per giorno? senza chiederci perché? quando? come?
Ma in questo modo io non ne sono capace, amo la vita che mi fa gioire e che mi fa soffrire, che mi fa piangere di gioia quando vedo la soddisfazione altrui, che mi fa "immaginare" quando vivi scene di disperazione e di solidarietà.
Quante volte ho sperato d'imparare a diventare ipocrita come quei tanti che mi hanno circondato in questi anni, come vorrei essere bugiardo come Pinocchio per campare alla giornata. Ma non è possibile, la vita mi ha scelto per mettermi in confusione, per darmi lezioni e poi spiegarmele.
La vita è un grande puzzle che sembra incomprensibile, dove ogni tassello è un'esperienza, una lacrima, un sorriso, una risata. Lasciamoci trascinare dalla vita che ha il vissuto e che sa farti provare continue e forti emozioni proprio fino alla fine.
 

E giuda s'impicco (sunto di uno squilibrato discorso tra "amici")

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giudaProprio in questi giorni parlavo con "amici" (vi direte che tipo di gente frequento) di Giuda, si proprio Giuda Iscariota, figlio di Simone, quello che tradì Gesù. Non di altri Giuda, alias di altri "non amici" che ognuno di noi ha conosciuto, ma che comunque non guastano mai, visto che la storia di infedeltà e tradimenti si ripete assai frequentemente.
L'esposizione della nostra discussione riguardava le motivazioni per cui Giuda tradì. Siamo andati a leggerci i 4 vangeli canonici, tutti parlano di Giuda come traditore; in quello di Marco e in quello di Luca è scritto che Giuda si recò dai sommi sacerdoti che gli promisero di dargli del denaro; secondo Matteo addirittura è fissa la cifra in "30 monete", ma solo in quello di Luca e di Giovanni si parla di Satana che entra in Giuda. Differenza non da poco perché ne fa cambiare le motivazioni con cui Giuda tradisce. Se con Luca e Giovanni è indotto da Satana, in Marco e Matteo invece si manifesta la propria volontà di tradire, anzi in Matteo si fa esplicita richiesta di denaro.
Ma perché ci siamo soffermati a così tanto sofismo su questo particolare? Ma semplicemente per cercare motivazioni diverse alle varie forme di tradimento dell'amicizia dei nostri giorni.
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Le lacrime di una madre

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lacrimeSono come celate in uno scrigno, assorte in un silenzio assordante, la solitudine la sua unica compagnia, in mezzo ad un frastuono del chiacchiericcio di tanti. Le lacrime coprono con un velo l’usura del tempo di una anziana madre, che con la mano tremante, timidamente le nasconde.
C'è un tempo per piangere e un tempo per ridere, le lacrime sono le stesse, espressione di ragione ed emozione; di ieri quando un fiocco veniva appeso all’uscio o di quando in mesto silenzio condivideva il dolore altrui.
Raccolgono la nostalgia di una vita che sta fuggendo via, non esprimono paura, non esprimono il timore della perdita di un corpo mortale, ma l’allontanamento da furtivi sguardi verso i suoi figli.
Lacrime che parlano come un palpito d'amore, il cui calore forse un dì si spegnerà e saranno allora le lacrime di dolore che bagneranno altre ciglia.
Non posso lasciarle cadere, devo porle nello scrigno del mio cuore, serbale con amore, celarle insieme a quel meraviglioso ricordo che dovrà sostenermi e continuare a condurmi per la vita.
 

All'ombra di Napoleone (VI parte)

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ParigiMentre velocemente saliamo sulla torre Eiffel ammiro il brillare di milioni di luci che costellano le strade, le grandiose piazze, le decine di musei e teatri, disegnandone un fantastico diorama. R. supera la fobia dell'altezza, anche se, schiacciati sugli ascensori, abbiamo scherzato sulle sue paure ottenendo un suo sorriso direi sforzato.
L'aria dai vari terrazzi della Torre si intrufola sotto i vestiti e fischia vicino alle orecchie e il bar che vende calici di champagne per le coppiette di innamorati, è deserto. Anche il ragazzo addetto al bar si è rifugiato dietro ad una vetrata.
La visione è spettacolare e valeva veramente la pena perdere qualche ora in coda per poter accedere a tanta bellezza.
La discesa è altrettanto rapida, anche se non ci siamo fatti mancare l'occasione di temporeggiare sui vari terrazzi per scattare qualche foto o additare i nostri prossimi obbiettivi di visita.
Lasciamo la torre Eiffel illuminata a giorno con le sue scintillanti luci che corrono su e giù in tutta la sua altezza.
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I miei eroi

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Justece LeagueI miei eroi sono quelle persone che silenziosamente svolgono il loro lavoro, costruendo come formichine un futuro migliore per tutti;
i miei eroi sono quelle persone che non si mettono in prima fila per apparire, si fanno seguire da uno stuolo di segretari e antepongono altisonanti titoli davanti al loro nome;
i miei eroi sono quelle persone che facendo fatica ad arrivare a fine mese mantengono dignitosamente la loro famiglia nonostante uno stringato stipendio;
i miei eroi sono quelle persone che non si vantano nel dire di essere i migliori ma si limitano a fare di ogni piccolo successo personale un regalo per tutti;
i miei eroi sono quelle persone che conoscono il valore della riconoscenza;
i miei eroi sono quelle persone che sanno donare senza chiedere un compenso;
i miei eroi sono quelle persone che sanno cosa è la dignità e non la svendono;
i miei eroi sono quelle persone che senza medaglia sanno piangere sulle disgrazie altrui;
i miei eroi sono quelle persone che sanno distinguere il male dal bene e non cedono davanti alle lusinghe;
i miei eroi sono quelle persone che portano rispetto a tutti nonostante tutto;
i miei eroi sono quelle persone che si privano di quel poco che hanno per fare un obolo a chi gli tende la mano;
i miei eroi sono quelle persone che non si arrendono mai;
i miei eroi sono quelle persone che hanno lo stesso sguardo di una madre quando guarda la sua creatura;
i miei eroi sono quelle persone che danno un grande valore all'amicizia e non tradiscono,

Tutto il resto è ipocrisia e populismo e di queste persone ne conosco purtroppo troppe.
 

All'ombra di Napoleone (V parte)

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ParigiRue de la Paix e Place Vendome sono stati il mio tormentone, colmi di luccicanti vetrine di gioielli, profumerie e di importanti atelier di moda, sono stati visitati seguendo le peripezie di S. e R.; un continuo attraversata della stradale zigzagando di corsa Rue de la Paix, tra le auto, richiamati dallo sfolgorio delle vetrine.
Rischiando più volte di essere investito seguendo i miei due simpatici pazzi amici, presi dalla compulsione di ammirare ciò che questi negozi esponevano, raggiungiamo così, place Vendome, mi appare come uno scrigno che racchiude tutto ciò che di snob può esserci: la ricchezza esposta nei negozi di gioielli e di firme di abbigliamento di gran moda, arricchita da mobili di gran lusso e da hostess e venditori che sembrano usciti da una rivista patinata e da calendari di vari Miss e Mister universo.
Una lunga fila di auto scure, con palestrati autisti, che carichi di cappelliere e pacchetti seguono le signore che escono dai vari negozi, mi ricordano i tanti film visti sulla "grandeur" parigina.
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